Lentamente ci muoviamo dentro questo vuoto che anche più piano si scioglie. Forse perché le abbiamo esplorate tutte, le mattine, non vivremo scossoni lunedì.
Ma l’unica traccia di certezza (parola che cancellerei sempre, già a metà) è che sarebbe ancora più drammatico se tutto ciò si rivelasse un vuoto a perdere. Se chiudessimo frettolosamente un capitolo, anche solo per spirito di sopravvivenza.
Lo stordimento di questa fase 1 - talvolta ci sussurriamo - potrebbe essere superato da quello di riaccogliere tutto il traffico di impegni vani, di correnti senza pensiero, di irrealtà spacciata per normalità? Un nuovo vuoto, dipinto di pieno, freme già.
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