domenica 3 giugno 2012

La sindrome di Rizzo


Una di queste sere so che infilerò la cassetta di Grease, quindi faccio outing preventivo. Il mio personaggio femminile preferito non è Sandy, bensì Rizzo. Lo è sempre stata e ho persino sognato cheTravolta abbandonasse la Newton-John per dedicarsi a Stockard Channing. Se ho sopportato il contrario, è perché lei è fidanzata con il compianto Conaway che era il mio personaggio preferito maschile. Insomma, alla fine tutto quadrava, ma avrei voluto un quarto d’ora di celebrità in più per Rizzo.

Rizzo è lo specchio nero di Sandy. Apparentemente trasgressiva, apparentemente un po’ qualcos’altro che non dico, in realtà anche lei come ogni ragazza che si rispetti, in cerca di amore. Soprattutto, non indossa quell’aria “proteggimitiprego” che mi mette un po’ ansia. Tant’è che ogni tanto andavo allo specchio (vero) a controllare di non averla io.

Si può desiderare di essere Rizzo – senza adottarne tutti i comportamenti, tranquilli – anche senza confessarlo. La sindrome di Rizzo anzi è proprio inconfessabile. Possiamo averla, e sognare di essere come Rizzo, proprio perché non lo saremo mai.

A proposito, un’ultima frecciatina: Rizzo, secondo me, canta la canzone lenta più bella del film, There are worst things I could do. Vedete che in fondo non ha bisogno di nessuno per brillare?

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