Una di queste sere so che infilerò la cassetta di Grease,
quindi faccio outing preventivo. Il mio personaggio femminile preferito non è
Sandy, bensì Rizzo. Lo è sempre stata e ho persino sognato cheTravolta
abbandonasse la Newton-John per dedicarsi a Stockard Channing. Se ho sopportato
il contrario, è perché lei è fidanzata con il compianto Conaway che era il mio
personaggio preferito maschile. Insomma, alla fine tutto quadrava, ma avrei
voluto un quarto d’ora di celebrità in più per Rizzo.
Rizzo è lo specchio nero di Sandy. Apparentemente
trasgressiva, apparentemente un po’ qualcos’altro che non dico, in realtà anche
lei come ogni ragazza che si rispetti, in cerca di amore. Soprattutto, non
indossa quell’aria “proteggimitiprego” che mi mette un po’ ansia. Tant’è che
ogni tanto andavo allo specchio (vero) a controllare di non averla io.
Si può desiderare di essere Rizzo – senza adottarne tutti i
comportamenti, tranquilli – anche senza confessarlo. La sindrome di Rizzo anzi
è proprio inconfessabile. Possiamo averla, e sognare di essere come Rizzo,
proprio perché non lo saremo mai.
A proposito, un’ultima frecciatina: Rizzo, secondo me, canta
la canzone lenta più bella del film, There are worst things I could do. Vedete
che in fondo non ha bisogno di nessuno per brillare?
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