lunedì 10 settembre 2012

Il pirla e il rafforzativo del tennis

Torno alla specie o più rappresentata o più chiassosa del pianeta.

Se mi mandi un messaggio equivoco e pensi di essere simpatico, sbagli maschietto. Ma se io o non rispondo o - proprio perché ti ritengo un po' limitato e quindi bisogna spiegarti tutto, penso - ti dico piantala, dovrebbe essere finita lì. Hai fatto il galletto, ti senti un maschio, bravo bravo, fine della storia.

Se me ne mandi un altro, allora i tuoi problemi sono più pesanti del previsto. E se insisti, se continui, anzi se ti scocci pure che una donna non apprezzi i tuoi modi, guarda allora non sei nemmeno più un pirla. Sei proprio un emerito qualcos'altro.

Ma siccome sono una signora, resto al primo step. Anzi ti urlo quello che una ragazza greca esclamò durante una partita di tennis, complice di un italiano un po' troppo spiritoso. Lei continuava a gridare bravo in italiano e a un certo punto chiese all'italiano un altro termine per rafforzare il suo entusiasmo per il vincitore. Lui con aria angelica glielo disse e noi sentimmo lei che urlava: bravo pirla!

Ecco, se vogliono i galletti, possiamo gridar loro così. Ace.

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