Quando ero piccina, studiavo incantata un mappamondo colorato che mi sembrava enorme. Ma il suo arrivo è stato sempre rimandato, e l'attesa si è spezzata quando sono diventata grande, grazie a una cortesia amica.
Da quando il mappamondo, luminoso come quello dei miei sogni, è entrato in casa, lo osservo con tenerezza. più che ammirazione. Una sensazione che si è via via accentuato. Perché adesso che sono grande (più o meno, Arguta Paffuta, va bene), le proporzioni sono cambiate. Ma non tanto per la mia statura, quando perché mi guardo attorno e scopro spazi illimitati.
Quell'enorme mappamondo, simbolo della conquista di una ragazzina, è diventato il piccolo punto di partenza di una ricerca.
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