Chi ha detto questo, era stato fermato e deluso. Gli avevano riso in faccia, perché sfiorava sempre il trionfo e lo afferrava poi qualcun altro.
L'anno scorso, sapete com'è andata, nella gara della vita per un atleta come lui: ancora secondo. Qualcosa però accadeva: le Olimpiadi, re assoluto. E con orgoglio, al mondo e prima di tutto a se stesso: mi sto avvicinando. A quella gara. Alla vita.
Sì, sono secondo, a un passo del primo.
Quel ragazzo, ieri, ha vinto Wimbledon.
Sappiamo che frase possiamo mormorare quando manchiamo di poco un risultato. Non: sono sconfitto. Ma: sono più vicino.
Grazie, Andy Murray anche oggi, perché presti le parole a un mondo in cammino. e grazie Barbara per avermelo ricordato.
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