Anche quando sprofondo tra le onde dei prati, ci penso. A quanto amo il mare, e le sue variazioni infinite sul tema.
Amo il mare, come i miei limiti, e per questo gli sto abbastanza alla larga. La folla che lo aggredisce o lo subisce, o peggio gli si piazza davanti, ignorandolo, mi fa male.
Amo il mare dei luoghi solitari e dei tempi remoti, schiacciato dal vento e in realtà liberato. Amo abbastanza il mare da sentirne la mancanza e da visitarlo poco. Anche quando accarezzo l'acqua del lago e gli dico: beato tu, che vivi forte nei tuoi confini e non fingi di essere qualcos'altro.
Il mare ne è ignaro e ha bisogno di ignorare ancora. Per questo lo amo abbastanza, da non calpestarlo.
Non averne timore, il mare se lo rispetti è amico, anche dell'uomo oltre che della donna. Era nella mia pelle da infante, continua ad esserlo da senior che lo sente anche nei sapori prima di privarsene per qualche settimana.
RispondiEliminaNon abbiamo squame, la pelle si consuma con raggi potenti riflessi da ogni brillio di luce... Da domani la cura...