Così è passato un anno, Andy Murray. Vorrei dirti che è volato, ma non è così. Tanto però è cambiato, di corsa con la vita.
L'anno scorso, avevo afferrato ritagli e giudizi su di te, eterno secondo. Così ti bollavano. Ma alle Olimpiadi, quella straordinaria iniezione di vita che mi ha aiutata, tu hai sfatato il mito. Già, dicevano, ma Wimbledon è un'altra cosa.
Oggi ecco il primo bacio dell'ex secondo. Cadrai ancora, risalirai ancora. Oggi intanto gli inglesi tifavano disperatamente per te, scontroso ragazzo scozzese (altra definizione ricorrente), e già questa era una goduria, no?
Grazie, Andy, che ancora oggi hai raccontato come la vita non sia una classifica fissa, ma una scommessa di grinta, sacrificio, fede. E gioia.
Nella vita si cambia. Oggi mi ritrovo persino a dire grazie Lendl. Io mcenroeiana di ferro.
Si cambia, e si ha coraggio, si bacia una coppa di sogno.
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Bello questo tuo primo bacio del secolo, la scosmessa della vita e sopravvivenza. Ciao cara.
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