E' l'uomo che canta, per sé, per il suo compagno di viaggio o per tutti e due. Magari, ancora, per un passante malinconico che si può sempre incrociare o che potrebbe ascoltare da lontano.
L'uomo che canta, mi sembra un'anima di una scena di Brecht. E a ben guardare, il passo felpato del cagnolino si è colorato di danza, come a dargli man forte sotto la pigrizia dell'estate scura.
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