Ho vicino a me una frizzante ragazza che sogna di essere Jim Morrison. Sì, sogna di essere lui, assicura, non avete capito male, nonostante l'apparente non lieto fine.
Mi piace ascoltarla, come mi è sempre piaciuto assorbire ogni canzone dei Doors. Tuttavia, ammetto che, come con altri gruppi o album in particolare, ho dovuto scoprire quando dirmi basta.
Tanti anni fa, in un momento di vuoto subìto con la nascita di un altro angelo, mi ricordo che infilavo una cassetta dopo l'altra in macchina e specialmente le canzoni più tristi di Jim. Che pur ne ha scritte tante dove la vita, o il sogno, o entrambi sono il sale.
Un giorno, mi sono fermata e mi sono chiesta: ma dove sto andando, che vedo sempre più buio? La mano ha pescato a caso e ha trovato canzoni folli e colorate.
The music is over. Solo per un po', poi riprende. E' che sentire sempre lo stesso disco è pericoloso.
Sapete che ho letto come l'abbia scoperto anche Ozzy Osbourne, preoccupato di sua figlia in camera ad ascoltare ripetutamente i Bon Jovi anni fa?
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