Su facebook si urla come si sta, cosa si fa, quante volte lo si fa. E chi tace, non acconsente: è preso di mira, in quanto individuo sospetto.
Purché si sappia. Anzi si sappiano, i cavolacci nostri e quelli degli altri. Purché si parli coprendo il silenzio, quello più spaventoso che regna sì da qualche parte: nella nostra mente spesso anestetizzata.
Vorrei gridarlo, questo. #sapevatelo
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