sabato 26 maggio 2012

I cavalli della signora Tarleton

La signora Tarleton era un'ottima madre, ma aveva una passione apparentemente superiore persino ai figli: i cavalli.

E' una figura mirabile, questa madre (oggi direbbero madre coraggio, visto che ha perso quattro figli, ma per fortuna in Via col vento c'è letteratura, non povertà a base di stereotipi) che affronta tutto, ma che adesso mi interessa per una conversazione fantastica con il papà di Rossella mentre si recano al fatidico banchetto delle Dodici Querce.

La signora Tarleton parla di cavalli - e non solo - con un'audacia che stordisce il suo tempo. E quando le chiedono i suoi amati animali per uno squadrone in partenza per la guerra, lei oppone una incalzante arringa che parte da "Non mi gettate in faccia la Confederazione..." e declama "I miei ragazzi sanno badare a se stessi e i miei cavalli no".

Mette a tacere questi guerreggianti uomini, e non solo. Perché una figlia si lamenta della sorella seduta sul suo vestito, e prima di tuffarsi nella replica a Geraldo O'Hara, Mrs. Tarleton liquida così la questione: "spingila perché si levi, e sta' zitta... Quanto a voi, Geraldo O'Hara, ascoltatemi...".


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