Forse seconda, forse originaria: la mia terra. Stasera è
umida, perché la pioggia la percuote con l’insistenza necessaria. E di pioggia
profuma il prato, che reca le impronte gentili delle pecore.
Le luci affiorano dalle case fameliche di sole, che la notte
restano come stordite nella loro attesa, e ci sono cani che abbaiano
delicatamente, forse invaghiti della luna.
C’è un odore dolciastro nell’aria, e verso la costa riposano
i gabbiani, ansiosi di tornare a cacciare il loro cibo.
Non c’è spazio per ciò che è secondario, bensì solo per
l’essenziale. Nel pub la campanella è già risuonata, richiamo a un ritorno
gentile.
Nella mia terra la sera è umida, intinta negli umori della
nebbia che a volte rilascia pensieri d’infinito.
Buona notte, Scozia.
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