Questa mattina – la sua notte – il deejay Eddie Trunk ha
ricordato Donna Summer come me e mi gaso tutta. Sdoganata dal mondo rock già
grazie a Slash, che – ribadendo il proprio disprezzo per la disco – ha espresso
stima per la regina, Donna continua a ricevere omaggi.
Io sono tornata alla sua voce potente che scaldava l’album
solista di Gene Simmons, alla fine degli anni Settanta. Lui allora stava
passando da Cher a Diana Ross, che per un po’ apparve a noi kissomani come la
potenziale Yoko Ono di casa nostra. Insomma, ci sembrava carattere un po’
dominante in quel gruppo di maschiacci e tremavamo.
A noi stava sonoramente sulle scatole, e quando volevo
consolarmi, ascoltavo l’album di Gene e mi chiedevo: ma almeno, perché non ti
sei messo con una solare come Donna Summer. E’ pure più bella, a essere
fiscali.
Niente da fare. Per fortuna poi i Kiss sono rimasti insieme,
e ad andarsene è stata Diana Ross. Upside down. Boy you turn me. Mr. Simmons ha
optato per la signora Tweet e dopo 20 anni di non matrimonio e due figli, l’ha
sposata.
Noi non avremmo ammesso Diana Ross. Ma Donna Summer era ben accetta.
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