martedì 1 maggio 2012

Esterofila fiction

Non sono solo vampiri. Stanotte non parlo di True Blood, ma di sceneggiature. La tv ha scarsa voce in capitolo, a casa. Ma quando intercetto delle fiction, che posso anche seguire in parte, made in Italy, scorgo  talvolta una sciatteria, un vuoto nelle battute, che mi chiedo: ma perché sto guardando questa scena? Per masochismo? Perché parlo anch'io così, quindi mi riconosco? Ma in giro non mi sembra di sentire le persone esprimersi in questa maniera... non del tutto.

Oltre alla nota somiglianza con un testo di filosofia-sociologia e ai vampiri sexy per carità (anche la carne vuole la sua parte), a me True Blood piace per la sceneggiatura. Ha delle battute, che restano impresse. Anche quando sono ufficialmente sciocche, raramente sono banali. Ti fanno riflettere, ti fanno scuotere il capo, innescano una reazione insomma.

Sarò esterofila, come al solito. Ma ridatemi qualche sceneggiato italiano così... Dove non si parla come si mangia. E dove uno è ripreso per 5 minuti nudo mentre si fa sotto la doccia, almeno ha la scusa di essere un vampiro, e non un imprenditore.


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