Il vento di Sardegna è quello che più mi travolge e meno osserva quest'Italia autoreferenziale. Un'isola ha sempre qualcosa di più da dire.
La Sardegna a queste urne ha gridato ciò che non vogliono sentire gli altri. Disimpegno? No no, qua il quorum. Giù la testa, sempre? Un corno, un taglio ai privilegi.
Questa lezione, non infiliamola tra le pieghe delle analisi policanti. Questo è un grido, un segnale, un vento che bisogna cavalcare e fare crescere.
Sono fiera di voi sardi, che ho conosciuto poco ma con ammirazione, perché sapete quando aprite il cuore e quando gridare basta. E risento questo vostro vento che anni fa mi fregò pure, facendomi dimenticare il sole e lasciandomi bella e ustionata. Ma sono rinata. E posso farlo ancora, anche grazie a voi.
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