domenica 20 maggio 2012

Maggio e la paura

Mi sono ritrovata dall'altra parte della strada questa sera. Di fronte alla casa, dove eravamo fuggiti quel maggio di 36 anni fa.

Ti ho rivisto lì, preoccupato per me, per la mamma che era lontana. Eravamo scesi insieme dal quarto piano, con l'ascensore perché non c'era altra possibilità: il tintinnio dei vetri e i lampadari che volteggiavano, ancora nelle nostre menti.

Ricordo che ci trovavamo sul marciapiede di fronte, con altri, e sbirciavamo il grattacielo. La gente mormorava: e se cadesse... Tutto ci sembrava tremare quasi quanto noi: per me era la prima volta. Ma c'eri tu, e mandavo giù anche la lontananza della mamma, perché pensavo che lei era al sicuro e tu proteggevi me.

Stasera ho contemplato quel marciapiede percosso dalla pioggia, ripescando mozziconi di frasi. La strada, la fissavamo: e se si squarciasse? I timori

Immagini di maggio così uguale e così diverso, che ritornano, mentre un'altra terra è ferita. Io sono passata a fatica e ho guardato lì, una manciata di istanti.

Non posso che pensare: tu mi proteggerai di nuovo, persino dalla paura. Allora ci sarà un Padre buono, che tutti proteggerà, altrimenti avrei solo due alternative: piangere o fingere.

Senti come piove: non era così il maggio di 36 anni fa.

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