Vorrei un sogno per diventare saggia. Un'iniezione di luce nel cuore della notte, una rivelazione che sia più potente di un fulmine.
Vorrei un avanzamento facile, il pane della vergogna, come lo chiama la Kabbalah, anche solo per un istante; per sentire che sapore ha.
Vorrei un sogno che lasci il segno, una parola che spiani la strada, e me ne vergogno già un po'. La fatica del giorno bussa e mi chiede di entrare; non posso ignorare quel suo tocco lieve.
E accantono il sogno di un sogno per diventare saggia, caricando sulla mia schiena il peso della ricerca che non finisce mai. Provare a imparare, e cadere, e risalire se si può.
Notte e giorno di saggezza irraggiungibile, godibile o piena.
Ps: mi spiace se ho infastidito qualcuno in precedenza, viaggiando nel dialetto e lasciando le ferree regole italiane; perdonate questa mia voglia di libertà
Nessun commento:
Posta un commento