Tutte le volte che ti attraverso, soprattutto nelle zone un tempo vissute quotidianamente, mi chiedo cosa sei, cos'eri.
Mi mordo le labbra pensando alle occasioni lievi che perdo - sia un teatro o un aperitivo con un libro -, cerco la vecchia drogheria, piango alla sparizione del negozio di animali. Penso che da qui volevo passare per conquistare un'opera o il mondo: che differenza c'è.
Che sei Milano, distante e presente, senza che ti possa sentire ancora mia. Ma forse questo è meglio.
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