sabato 22 giugno 2013

Una pietra sopra, sopra una pietra

Il lavoro e la squadra che amava il nonno. Sotto la luna, che sbircia il castello del cotonificio, metto il piede nel museo della Pro Patria creato per un giorno dalla passione di Andrea Fazzari. Basta vedere gli occhi di Gipo Calloni luccicare: che sogno, vedere questi cimeli esposti per sempre.

Cimeli. Così vivi... Fuori ride la festa, e anche noi. Il Pro Patria club. Un film straordinario. Gli abbracci con il Tigrotto.

I tifosi, una gioia contagiosa. Una città che sa amare e ringraziare. E quando tutto tace, ci pensa lei. Come con il libro della promozione

Non facile capirla, ma innamorarsi meno arduo di quanto si possa pensare.

Mi spiace per chi non rimane con noi a festeggiare. Lo ringrazio per ciò che ha fatto in questi anni, mi spiace per lui. Perché siamo un popolo fedele, che pur sa essere libero.

Questa libertà, il nostro dono più bello che vorremmo offrire a tutti. Chi legge e gli riporta tutto come sapevo, gli dica anche questo, oltre a quando cito Novelli, come tutti coloro che ci rispettano.

Guardiamo avanti. Ma sappiamo guardare indietro e riconoscere tutti i protagonisti, sognando anche un museo per sempre.

Mettiamo una pietra sopra le sofferenze, e sopra quella pietra costruiamo il futuro.

Anche per te nonno, che sorridi sotto la luna.

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