Sfoglio l'album di famiglia e vedo che nella casa del trisnonno tessitore oggi è festa. Colori meravigliosi invadono la sua casa di via Ticino, strada che cambierà più volte nome ma 139 anni fa conduceva semplicemente al fiume, nella visione della popolazione. Pur immersa nella città.
Angelo ha davanti a sé sua moglie Luigia. Lui, Crespi Tengit, stringe la sua bambina. La suocera si chiama Maddalena e così il nome scivola sulle spalle della piccola. Da almeno 200 anni, in un modo o nell'altro, sfacciatamente o timidamente questo nome viene affidato a una piccola della mia famiglia. Anche plasmato, come nel mio caso.
Maddalena è di una stirpe speciale e ne va fiera, anche se i parenti facoltosi si trovano da altre parti, in altre avventure. Lei diventa una commerciante, una moglie e una madre. La amo per quel suo volto serio, ma mi piace vederla bambina, un poco spensierata per il breve periodo che si può.
Nella casa di via Ticino, il tessitore non sa ancora che i fili verranno riannodati, e si coccola la sua bambina.
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