domenica 6 maggio 2012

Giuditta e la testa


Amica mia tigrotta, ti faccio una confessione. Prima della partita, ho appreso che oggi era Santa Giuditta. Per un attimo ho pensato che il destino fosse scritto davvero in modo diverso. Come con Giuditta, poi mi sono astenuta da ogni giudizio ulteriore. Pericolosissimo.

Quindi, ancora ho ragionato grazie a te stasera. Le donne sono le più forti e vincono, a modo loro.

Giuditta sentiva piangere un popolo. Sentiva un uomo gloriarsi e blandirla. Lei sorrise e recitò, ma a un certo punto lo inebriò a tal punto che poté eseguire il compito perfetto: gli tagliò la testa, dici poco.

Giuditta liberò il suo popolo. Tutto il resto è noia. E schiavitù.

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