Che strani giochi richiamano il lago e i suoi desideri. Nutrirsi di foschia quando intorno grida l'estate, come se lui - più saggio di tutti - sa bene che non bisogna scherzare d'anticipo.
Si lascia accarezzare dagli anatroccoli e dagli sguardi, si stira soltanto un poco di fronte al passaggio di una barchetta e chiede alle nuvole più lontane di proteggerlo dall'assalto. Perché assalto ci sarà, lo sente, e intanto alza il lenzuolo sottile come per nascondere il volto.
Che colori bizzarri ama il lago, intinti nella pace, qualcuno dice malinconia. Ma basta un colore sfuggito al suo controllo, e lo rivela per ciò che è: dolce nella sua profondità, più savio di tanti umani perché i suoi confini li conosce bene. Anche quando la nebbia cerca di confonderlo.
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