Può arrivare in una partita che vorresti aver già concluso,
o in una porzione di tempo che vorresti dedicare a te o a cose serie, non a
compiti con senso in decadenza. Uàscia, dice il poeta Carlo Azimonti.
Voglio una parola così, in italiano. Ma forse, nella
tendenza precisina, non si può.
Uàscia significa – spiega lui – “ora abbondante, che può
arrivare a 70 minuti”. Quante ne attraversiamo, senza riuscire a dare loro un
nome. Eccolo qui.
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