Si può afferrare un filo e poi esitare. Ma quando lo segui, magari sospinto anche da chi crede in te, trovi tracce che sapevi assopite. Non eri consapevole, tuttavia, che fossero ancora più belle di quanto aspettavi.
A modo mio, ho costellato la vita di voti e su troppi ho sorvolato. Sono felice di essere riuscita a compierne uno, a poche ore dalla scadenza. Sulle orme del trisnonno, del quale non so quasi nulla, eppure rispetto ad altri avi già c'è un mondo narrato grazie al suo nome.
Angelo, mi mette tenerezza. Il cognome è uno dei tanti nella mia città. Ma il ceppo mi ha sempre sussurrato tutto.
Tengit. Mi ha detto perché un padre nettamente artista si mette a creare telai e a portarli nel mondo. Perché mi commuovo a sfiorare un tessuto. Perché non so credere che un miracolo possa finire.
Un Tengit di nome Angelo, un angelo di cui vorrei vedere il volto. E il filo mi mostra cos'abbiano fatto altri uomini del suo ceppo. Quegli uomini geniali e importanti, ai quali faceva riferimento la bisnonna Maddalena immagino.
Miracoli in una terra non lontana. E il mio trisnonno con il suo piccolo prodigio silenzioso, chino a tingere segreti per poterli svelare il mondo. Il filo, lo accarezzo e cambia colore.
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