È una magnifica sensazione. Mi sento un'erbaccia, di quelle che accarezzo spesso distrattamente nel prato. Un articolo ne celebra il ritorno, con tutte le proprietà curative, senza apparire, ma cercando di portare del bene.
Io mi sento un'erbaccia, egoista si intende, che a fatica schiude i suoi poteri magici, che nascosta nel manto verde sta benissimo, perché vive e respira colori. Ogni tanto si lascia andare, ma senza esagerare.
Vuole affinare i suoi poteri e abbandonare un po' di remore. Può farlo, senza l'ansia di farsi cogliere, nel suo posticino adorato, imparando dalle erbacce migliori di lei.
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