mercoledì 31 dicembre 2014

Notte e bring back our girls

La notte si chiude con l'anno, e i pensieri si domano a fatica. Chi è rimasto con te, chi è arrivato, chi ti ha sorpreso, chi ti ha ferito, chi hai ferito tu, chi se n'è andato.

E si può bere, si può ridere, si può cancellare una lacrima, si possono rincorrere le stelle. Si può scegliere un desiderio, un'ombra da cancellare.

Tra i volti si fanno strada quelli di ragazzine che non conosco, se non tramite spezzoni di filmati e foto. Sono trascorsi 261 giorni e loro inizieranno un anno senza i loro cari. Giovani nigeriane strappate al futuro, alla libertà, all'affetto.

Bring back our girls: noi non le dimentichiamo.

E siccome con il nuovo anno voglio essere anche meno dolce con chi non lo merita, traduco: riportatele a casa, vigliacchi bastardi.

Notte e...bring back our girls.

Tempo e rimproveri

Quelli che ti rimproverano di non avere mai tempo, spesso non si fermano nemmeno ad ascoltare la tua risposta.

Guarda un po', era: sto arrivando.

Ops. stavo.

Peccato.

Arguta Paffuta.

Specchio e compassione

Troppo adolescenti. E un po' bolliti. E troppo avanti. E ancorati al passato.

Sempre pronti a vedere gli altri, come se non avessimo uno specchio. E un po' di compassione.

Confidenza

Chi si lamenta che non ti confidi o ti rinfaccia che stai bene, tanto non ti lamenti mai, si dimentica per strada qualche insano elemento.

Il sorrisetto con cui ti ha ascoltato le poche volte che ti sei lasciato andare.

Il sarcasmo con cui ti ha rinfacciato un errore o una ferita.

La disattenzione subito coperta da un fiume di "sì ma io allora".

Tieniti il tuo fiume di (in)coscienza. Forse il sarcasmo ti aiuterà a stare a galla, ma io preferisco starti alla larga. Ringrazio il sorrisetto, mitica spia che compare quando sono tentata di fidarmi.

Heaven's on fire - canzone per la notte

Tu pensa se invece di incendiarsi di botti, il cielo prendesse fuoco così. 

Di amore, desiderio, voglia di fare felici gli altri. 

E siccome non posso passare per sentimentale l'ultimo dell'anno, lascio una nota-commento di Arguta Paffuta: "ti stai avvicinando, ti sento respirare. Che cos'è, ha la bronchite?".

Vabbe', cielo, pensaci tu a darci speranza e poesia.

Heaven's on fire, Kiss, canzone per la notte.

Il maestro in cerca

Di anno in anno impariamo di non aver mai imparato abbastanza. È vero, maestro?

Di compleanno in compleanno ho sempre qualcosa di nuovo da chiederti. E oltre alle risposte, mi piace il tuo tono. Quel sorriso umile, che racconta di una continua ricerca e che mi spinge sempre a cercare. Come anche oggi riuniti nel nostro angolo non troppo segreto, l'amicizia tracciava un altro capitolo di un libro vitale.

Auguri maestro, auguri che spero che intercetterai anche qui: ogni anno con te, ragazzino saggio, è un rifornimento di luce.

I get ideas, canzone per il giorno

Basta un abbraccio, o meglio ancora uno sguardo. Vengono idee a Louis Armstrong e a ogni cuore innamorato.

La danza che prosegue nei sogni del giorno,la speranza che gli occhi abbiano detto proprio quello.

Basta poco e ti vengono idee che illuminano il mondo dell'unica luce che conti.

I get ideas, Louis Armstrong, canzone per il giorno.

martedì 30 dicembre 2014

Dialoghi reali - hai ragione

- comunque avevi ragione tu.

Pausa lunghissima per domare l'incredulidità.

- ci sei?

- sì, ma... Ripeti un attimo che registro.

- che cosa? Ci devono essere state delle interferenze.

Mondi poco fatati

Mondi poco fatati, che non temono di risvegliarsi. Aspri e irresistibili,come la terra e i sogni di cui sono composti.

Li attraversi e senti tutto l'amore, lo sforzo con cui sono stati plasmati. E improvvisamente ti sembrano un incantesimo di cui vuoi continuare a far parte.

Notte e posso crescere

Quanto vedo e sento sulle strade, finalmente abbracciate dall'inverno. Quante storie che chiedono solo un po' di attenzione.

Quante idee, quanto dolore, quanta voglia di rifarsi e quanta beatitudine.

Quanto vedo, poco imparo: troppo sfugge come sabbia dalle dita. Conterò i granelli non per dormire, ma per convincermi che il tempo esiste e posso crescere anch'io.

Notte e posso crescere.

Love of my life, canzone per la notte

Amore della mia vita. Non di una sera o finché gira, non di un selfie a tutti i costi e di un inquadramento social(e).

Amore che quando sei in viaggio, non torni mai abbastanza presto. Ed è più doloroso, perché il cuore si infila nel tuo bagaglio.

Amore accanto al quale è piacevole invecchiare, e attenzione ad allontanarti anche di un passo, perché il cuore fa in fretta a seguirti.

Bring it back home to me.



Love of my life, Queen, canzone per la notte.

lunedì 29 dicembre 2014

Notte e le stelle più belle

Le stelle più belle sono nel mio borgo. Non se la tira come la città, con una confusione di colori, né ha paura di scegliere una sfumatura, un ordine gentile.

Nel locale il casino solito di terre lontane, nelle strade un silenzio che gioca con il freddo. Le luminarie accompagnano senza strafare cortili antichi e palazzi fiammanti e invitano ad alzare lo sguardo, ancora: e lì le stelle più belle di nuovo, create dall'uomo o dal Suo saggio artefice...

Notte e le stelle più belle sono nel mio borgo.

Funicolì funicolà, canzone per la notte

Un giorno tornerò a Napoli oppure continuerò a sentirla nella mia testa, salendo sempre più.

Ci vedo il sole sfacciato, ma non violento; le avance del mare; i sapori che sembrano autentici.

Ci vedo il mio piccolo, piccolo davvero che canta felice con le indicazioni di Pulcinella.

Ci vedo te.

E andiamo su, che c'è fretta di essere felici.

Funicolì funicolà (come la canta Napoli nella mia città), canzone per la notte.

Il cappello e la vera magia

Da tempo vagavo in cerca di un cappello, dopo aver perso quello preferito, in un luogo un po' meno amato. Come uno spiritello me l'avesse portato via, in una città fredda e scolpita nella pietra, trascinando anch'esso nell'incantesimo.

Ho trascorso anni senza, consolata da un altro cappello regalatomi da una persona speciale. Qui c'era la protezione dell'amore. Ma mi mancava molto quel cappello, che avevo acquistato in un angolo newyorchese tanti anni prima, eppure molti pensavano fosse russo, per la sua imponente barriera al freddo.

Finalmente l'ho trovato, dopo sguardi e sospiri vani davanti alle vetrine o alle bancarelle. E l'ho trovato in un luogo che non vende cappelli, anzi quelli sembrano quasi esserci finiti per caso. È accaduto in un giorno magico, con amici che guardano avanti e vedono sempre il Bene. L'ho indicato e l'ho portato via, via con me.

Ma è rimasto un raggio di quel desiderio di Bene del mio maestro e di ogni persona lì quel giorno: per questo, in barba a una lana caldissima, più caldo è quell'incantesimo che protegge i miei pensieri come la testona che li contiene.


Feelin' alright - canzone per il giorno

Troppe cose da fare prima che io me ne vada. Ma un cambio di scena ci starebbe bene.

E ti chiudono la porta, e ti mettono lucchetti. Ma basta indossare il migliore sorriso:

Stai bene? Anch'io mica tanto. Con una smorfia lasciare che in scena entri un altro. Si sta già meglio.

Non ho tempo da sprecare, né lacrime: meglio pensare asciutto e sto bene.

Feelin' alright, Joe Cocker, canzone per il giorno.

domenica 28 dicembre 2014

Il vento con Scott

Questo vento impenitente mi riporta a più di un secolo fa. Un 29 dicembre in Antartide, in cui il capitano Scott confessa di aver incontrato la peggiore superficie. Scoperti gli errori, si riprende con fiducia. E si lotta duramente.

Il vento che tortura, eppure offre speranza. L'epilogo non ancora scritto sulla neve, che nasconde anche la sconfitta già inferta da Amundsen.

Si continua a camminare con la neve, quando il vento e un sogno sospingono la speranza.

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Chi ha sempre biscotti

C'è la nonna elegante, non con sfacciataggine, che gira con la borsa rifornita di biscotti per i cagnolini. In ricordo forse del suo amico di tanti anni fa.

E la donna che ha sempre monete nelle tasche per una mano tesa.

E la persona che ha sempre briciole nel suo cuore da dare a chi non sa volare, e sono briciole che splendono come gioielli.

Notte e scenda il buio sul cattivo gusto

Ma sono io che mi sento circondata di cattivo gusto? E forse ne sono portatrice a questo punto, sana o malata: mica ci si può sempre tirare fuori dalla mischia delle responsabilità.

- scriveteci una mail se state affondando

- mandateci un selfie se state morendo

- e tu sulla barella, girati meglio che ti stiamo fotografando.

Io credo di affondare, di non avere più molto a che fare con tutto ciò.

Senza umanità o con tanto, cattivo gusto.

Notte e scenda il buio sul cattivo gusto, se ancora si può.

Drunk on the moon - canzone per la notte

Sarà quest'aria glaciale, ma mi sembra di sentire un sassofono. E non chiedo niente, mentre tutti attorno hanno la loro ragione per vivere o perdere tempo.

Vorrei solo che nessuno cambiasse il motivo che sto ascoltando, sbronza di luna. Sulla luna, che versa champagne nelle stelle.

Drunk on the moon, Tom Waits, canzone per la notte.

Come tutti un'orchestra

L'armonia e gli sforzi che essa costa. Un prezzo umano, duro e irresistibile che non si può percepire interamente, se non da dentro.

Se da sempre vado matta per il concerto di Capodanno, dai fasti dei grandi teatri a quello non meno nobile della mia città, ho una curiosità gioiosa in più che spero di accontentare. Far parte delle prove.

Martedì 30 al teatro Sociale di Busto Arsizio (dalle 17) le porte si aprono perché si possa vivere questa esperienza insieme con la MicroKosmos diretta dal maestro Fabio Gallazzi.

Mi piace questa occasione, sulle note di Strauss, perché offre un'emozione e diventa una metafora. Perché siamo tutti un'orchestra, che ogni giorno può unire gli sforzi e le passioni per gli altri.

If I have to go - canzone per il giorno

Se dovrò andare, ti lascerò la mia giacca. E mentre sono via, decidi cosa fare.

Un mondo di forestieri, non può vedermi appartenere: per questo, sono sempre in viaggio. Ma quando torno, o quando ti chiamerò, sarà solo per te. Mentre ti lascio la mia giacca, per tenerti al caldo.

If I have to go, Tom Waits, canzone per il giorno.

sabato 27 dicembre 2014

Donna, ancora

E se siamo qui ancora a sentir chiedere di giustificarci quasi, che siamo donne, forse il problema è che non siete abbastanza uomini.

Ps dedicato alle donne saudite arrestate mentre guidavano. E a tutti coloro che si ribellano a violenze plateali o furbette

Non trovo

Non trovo traguardi, perché li cerco sempre.

Benvenuto

Penso a quanto sia bella questa parola, benvenuto.

Buongiorno, lo diciamo tutti o quasi, dal nostro angolo o dal nostro frettoloso passaggio preferibilmente. Benvenuto è ringraziare di arrivare qui, fino a noi, aprire le porte anche se magari è una giornata no, accogliere anche quando non ci riteniamo capaci.

Benvenuto, implica che farò spazio anche per te, accada ciò che accada.

Notte ed è solo delicatezza

La neve, non è un'illusione, sospirata o temuta che torna rapidamente alla sua fonte.

È un velo di attenzione. Una carezza offerta non distrattamente, ma con pudore sulla città ancora troppo rumorosa per accorgersi.

Delicatezza immeritata e sincera.

Notte ed è solo delicatezza.

Where have all the flowers gone - canzone per la notte

Non so dove siano finiti fiori, ragazze, uomini, soldati e tombe. So, o sento che ce li abbiamo mandati noi.

Forse con le nostre mani, forse con il nostro silenzio complice di cui parla il Papa.

E chiedo perdono se con insolenza mi viene da cantare in modo differente un verso.

Non: impareranno mai, bensì impareremo mai noi?

Where have all the flowers gone, Pete Seeger (e grazie a Rosella che me l'ha indicata cantata da Marlene Dietrich), canzone per la notte.

Just what the doctor ordered - canzone per il giorno

A dieci anni inizi e cerchi pure di attenerti allo spartito, meglio se classico. Ma basta aprire la porta, anche un solo istante, a una raffica di anarchia e la musica gioca la propria parte, fino in fondo.

Ti diranno che sei troppo vecchio per suonare il rock, per ascoltarlo magari e per ricaricare l'anima. Io mi fido di Ted Nugent: non è colpa mia, ce l'ha ordinato il dottore.

My brain is on the border, but...

Just what the doctor ordered, Ted Nugent, canzone per il giorno.

venerdì 26 dicembre 2014

Quale canzone

Sogno di cantare su quel palco, o su uno qualunque. The crying game è il mio desiderio principale ma se potessi anche rinfacciare che non sono la scema di nessuno, ho già pronte le note di Sure know something.

Pelle nera o abiti che ondeggiano, poco conta. Dovrei dirti quale canzone vorrei cantare, davanti a un pubblico: io, che bastava uno spettatore e non mi andava più di suonare il piano.

Ma in fondo so quale canzone vorrei cantare: la mia e quella di nessun altro.

Qualcosa sta cambiando

Qualcosa sta cambiando, il tempo di svegliarsi, di sorridere, di fare una smorfia, di correre dietro a un frammento di umanità.

Qualcosa si sta muovendo e attenzione se ride forte, si lascerà scoprire e sarà terribilmente contagioso.

Pensa, se ti guardi attorno e tutto sta cambiando, come un vortice che si perde e ci gode.

Qualcosa sta cambiando, e forse persino tu.

Dialoghi reali - In ascolto

- Ma mi stai ascoltando?

- No

- Allora perché mi hai risposto?

- Mi sono distratto

Notte e dona il blu

Che sia quello spiazzante di questa mattina o quello intimidito dalla luna appena dopo il tramonto, il blu è solo un dono.

Come il cagnolino nuovo al campo e alla vita, che osa sfidare i grandi. Come un libro di poesie che ti raggiunge e completa l'armonia dei fili d'erba. Come l'amicizia che ti ascolta o che fa solo finta.

Non importa. Importa che questo blu, questo cielo è stupendo, duri quel che duri. E finché lo vedi, persino oltre, puoi viverlo donandolo.

Notte e dona il cielo.

Outta your head - canzone per la notte

Fuori di testa non è così raro, che sia riconosciuto o no.

Ma mettendo tutto sottosopra con questa canzone e il rincorrersi delle sue parole, considerevole e saggio è forse il consiglio.

Resta fuori di testa.

Somewhere slow is nowhere fast.

Outta your head, Aerosmith, canzone per la notte.

Already gone - canzone per il giorno

Guardare le stelle, non vedere la luce: che rischio terribile, fotografato in pochi accordi.

Così quando ti accorgi delle catene, degli schermi che te lo impediscono, bisogna mettersi in viaggio, subito. Non lasciarsi scaricare da mondi, incubi o persone, tenendo una convinzione folle di perdersi qualcosa. Non lasciarsi mettere su uno scaffale, ma scivolare via.

Cantare una musica di vittoria, che è rivedere la luce.

Scusa, ma sono già andato via io. Da catene e schermi, e guarda come splendono le stelle.

Already gone, Eagles, canzone per il giorno.

giovedì 25 dicembre 2014

L'ora che mi parla di più

La sera della vigilia, quando tace il rumore per nulla e inizia il canto sincero. La notte che fugge dalle cerimonie affollate e abbraccia i cuori in ricerca.

La prima luce, che si fa strada nella nebbia e non osa dare troppo nell'occhio, come per paura di disturbare la notizia più bella.

L'ora che mi parla di più, è quella silenziosa.

Il tesoro di una carezza

Una signora minuscola e delicata, che sfugge a ogni trappola di giudizio. Vede la cucciola e chiede il permesso di una carezza. Poi, non placa più i ringraziamenti tra scodinzolii e baci di amicizia che la illuminano.

Ma lei ha una luce sua.

Grazie, che mi ha permesso di dare una carezza. Come a dire: grazie che mi ha permesso di dare.

Il tesoro di una carezza, vale per quel "dare".

Me lo insegna una signora minuscola e delicata, che si preoccupa dei gradini che deve affrontare un cane, non lei.

Notte e scegli tu il ritmo

Neanche a Natale sai rallentare? Te lo chiedi in un intreccio di volti, voci e sapori. Eppure qualcosa ti sa afferrare, quando meno te l'aspetti, e ti porta in un momento tutto per te.

Devi mormorare una scusa, afferrare la cucciola magari e provare il gusto del viale deserto. ll sole che si  ritira con lentezza studiata, quasi a rimarcare l'importanza del giorno, il piccolo parco di solito frenetico che fa il solletico con la sua erba dalle sfumature della primavera e le ombre che piano piano stanno prendendo coraggio.

Quando abbracci, ascolti, corri e sorridi, sei più tranquillo, perché sì, non stai rallentando. Ma adesso, scegli tu. Scegli tu il ritmo, e una marea di altre cose, felice.

Notte e scegli tu il ritmo.

Every day is like Sunday - canzone per la notte

Non si può scordare chi la pensa così:  ogni giorno come la domenica, come una festa, ovvero grigio e triste.

Coloro per cui non splende niente. E che sulla sabbia vedono o imbucano un messaggio: vorrei con tutto il cuore non essere qui. Piangono sull'unica città che non hanno bombardato. Si augurano la fine, per tutto e su tutto. E forse solo un abbraccio da chi è più fortunato.

Every day is like Sunday, Morrissey, canzone per la notte.

mercoledì 24 dicembre 2014

Silent night (Manowar style) - canzone per la notte

Vogliamo dare un'ora ancora più solenne a questa notte? No, probabilmente deve rimanere semplice e silenziosa.

Ma ogni tanto mi ribello e voglio cospargere di raggi il cielo, come a gridare ciò che va sussurrato.

Perdono, bambino appena sbocciato all'umanità. La notte silenziosa è sacra per questo.

Sleep in heavenly peace

Silent night, Manowar, canzone per la notte.

Notte e non si può non amare la gente

C'è una luce nella torre, più timida di quelle dell'altare. Da tempo volevo venire in questo parco, la vigilia, per accogliere il Natale.

Per una chiesa all'aperto e aperta. Per le voci degli alpini che ispirano orgoglio e futuro. Per le parole di don Severino.

Non si può non amare la gente. La mia mente, come molte altre, si ribella a questa considerazione, ma c'è tanta dolcezza, e anche la sofferenza trasmessa dai tanti incontri. Gli alpini passano con i loro cappelli a raccogliere offerte per i clochard.

Tutti hanno un dolore. E tutti hanno diritto all'amore. In questa notte più che mai.

Notte e non si può non amare la gente.

Con il coraggio di Stevenson

Canta la carta mentre mi aiuta a ripassare la vita di Stevenson. Spesso, c'è la schizofrenia tra desiderio e realtà, tra pagine scritte e pagine vissute. 

Lui mi affascina, da sempre, perché non è così. Perché con un fisico provato e nessun pezzo di strada spianato, prende il coraggio e fa tutto ciò che apparentemente vuole. Ogni sogno, lo plasma e lo trasporta dall'inchiostro all'esistenza sua. Che sia l'amore, quasi rivoluzionario, un viaggio contro ogni regola, un'isola da conquistare con la gentilezza.

Stevenson, gracile ma non nella volontà, scrittore e uomo coraggioso. E forse quando mi soffermo sulle sue pagine, cerco un po' di coraggio, per ripartire.

martedì 23 dicembre 2014

Notte con l'unica vetrina

Le luci si addormentano con noi, perché respirano la pace. Così diverse da quelle delle vetrine, che non possono riposarsi mai.

Se avessimo bisogno di esporre il nostro cammino, le nostre difficoltà, la nostra fiducia, li svenderemmo. O troveremmo anche un ricco acquirente, chi lo sa: la follia, la curiosità, che altro...

Ma a me importa offrirti l'unica vetrina che conti: quell'angolo di me che se fossi noiosa definirei cuore. Invece, è qualcosa che neanche riesco a intrappolare in un'espressione, perché davanti a te le parole hanno un significato goffo. Tu lo sai, perché sorridi.

Notte, con l'unica vetrina che conti.

Dialoghi reali - Sentire la tua voce

Solo con un amico speciale come te, riesco a fare questa chiamata. Ci eravamo visti pochi giorni fa e appena rispondi, mi saluti con la tua gentilezza di altri tempi e mi dici: Bene, che cosa c'è, cara?

- Volevo  sentire la tua voce.

Tu mi sgridi scherzosamente, che ti faccio intenerire. Ma sto già pensando quante volte mi capita di chiamare qualcuno, pochi, in realtà per questo motivo: solo che con loro non lo confesso. Non hanno più senso le parole, bensì qualcosa di più profondo.

Parlare, parlare e potremmo costellare il cielo di x. Perché ciò che conta è sentire la tua voce.

I'll be home for Christmas - canzone per la notte

La vigilia di Natale mi troverà: anche se dovessi nascondermi, aggiungo. Un attacco di monelleria, per spiare meglio la bellezza, sarebbe comunque inutile.

Sarò a casa per Natale, di ritorno dalla mia tournée, dal mio girovagare senza una musica, dallo scappare dai riti plastificati. Fai progetti su di me, per me.

Perché sarò a casa per Natale, fosse anche nei sogni.

I'll be home for Christmas, nella mirabile version Twisted Sister-Lita Ford, canzone per la notte.

Don Abramo che sapevi di più

Don Abramo,  il tuo ultimo augurio che quasi non capivo. Ma niente scivola per sbaglio dalla tua voce misurata e gentile. Voci che non scavano mai con insistenza nelle persone, che si posano con una tale delicatezza da poter sfuggire.

Quante riflessioni ho percepito nel luogo della sofferenza e della speranza. Quante altre, troppe ho perduto. E oggi posso solo abbracciarti così, mentre lasci ancora l'ospedale dove hai incontrato anime e domande. E solo oggi capisco questo: che il giorno in cui nacqui io, tu eri lì, nel tuo primo viaggio. 

Forse è per questo che sapevi tanto di me, molto più di quanto potessi capire io.


Buon riposo, dove non ci sono più domande, forse neanche risposte: solo tanta luce, don Abramo.

lunedì 22 dicembre 2014

Se ti fermi

Se ti fermi a chiedere "come va". E ti fermi persino un altro istante, ad ascoltare la risposta.

Se ti fermi a guardare un colore, come se fosse la prima volta. O una ruga che nasconde un'emozione, un sorriso, che cela un dolore.

Se ti fermi ancora un poco con me, o molto distante per vedermi meglio.

Se ti fermi, per non perderti nella tua ombra, forse è ancora più deliziosa la strada che ti attende. Se ti fermi, senza fiatoni ostentati, perché in fondo stiamo viaggiando tutti insieme.

Non dire al mondo

Non dire al mondo ciò che vuoi fare. Non rivelargli ciò che puoi immaginare.

Non buttare parole su un sentiero impolverato, perché non si insozzino e non cadano soffocate.

Non dire al mondo ciò che vuoi fare. Piuttosto, fagli una sorpresa d'amore.

Fallo.

Notte e ti seguirò

In una giornata, ne sono racchiuse tante che potrei perdermi. Arguta Paffuta, che è nota carognetta, mi ricorda che mi sono persa, pure. Ma questa è un'altra storia.

Nei momenti importanti, sapevo benissimo dov'ero.

In un municipio, come tanti, dove diverse volte sono stata, anni fa per lavoro. E il freddo nell'attesa, che si scioglie respirando la gioia: il mio amico che aspetta la sua sposa, lei che arriva come un fiore capace di abbellire ogni stagione. La magnifica cerimonia, dove ogni formalità è dichiarazione di vita, dove una canzone sboccia all'improvviso nell'aria, poi una poesia.

In una chiesa, dove ci sono tanti capitoli della mia vita, scritti prima di me. Dove i miei bisnonni si trovarono, sposarono, e penso che la bisnonna innamorata dei libri lì andò in un mattino, forse freddo così, e fu l'ultimo tratto compiuto con i suoi piedi. Penso ai matrimoni e agli addii che qui si sono susseguiti. Oggi l'ultimo, sotto un cielo blu che stordiva.

Ascoltavo parole bellissime, la commozione dell'anziano prete la cui voce si spezza e canti.

Ma in quel momento mi veniva in mente la canzone del matrimonio come a riportare tutto all'inizio.

Io lo seguirò. 

Vada dove vada, vada come vada.

Notte e ti seguirò.

Up where we belong - canzone per la notte

Che cosa saranno poi queste montagne insormontabili, una strada lunga, persino sconnessa. Sollevati dove apparteniamo, da una forza irresistibile.

Amore, energia, avrà importanza il nome? E' qualcosa che, quando è reale, bisogna mantenere vivo. Lontano dal mondo che conosciamo, con il vento che rende tutto così chiaro.

riposa in pace, riposa più in alto delle aquile, Joe.
When it's real, I keep it alive

Up where we belong, Joe Cocker, canzone per la notte

domenica 21 dicembre 2014

Forse è sempre un inizio

Una giornata così, in cui festeggi due amici che si uniscono per sempre. E in cui saluti una persona che faceva da sempre parte della tua vita.

Una giornata in cui piangere, per due motivi apparentemente opposti. Una giornata in cui il sorriso sembra fermarsi alla prima metà.

Ma non so, non so se sia così. Un matrimonio, un funerale. Un inizio e dicono una fine.

Eppure forse è sempre un inizio, forse è sempre amore.

Notte cullando un dubbio

Volevo offrirti ciò che di più prezioso io ho ed ero tentata di porgerti un sogno. Poi, mi sono resa conto che non bastava.

Allora, ho preso un dubbio, tesoro inestimabile che la vita mi ha donato.

Notte cullando un dubbio.

I can't stand it no more - canzone per la notte

Non puoi sopportare più, quando nemmeno c'è ancora qualcosa da dire. Quando qualcuno pensa di lasciarti libero. Quando qualcuno afferma: "il meglio per te, deve assomigliare a me".

No, il meglio per me non deve assomigliare a nulla. Anzi, a un "deve" è pure allergico.

Il meglio per me ora è questa danza con chi mi sopporta, e a volte gli scappa persino il sorriso.

I can't stand it no more, Peter Frampton, canzone per la notte.

Dialoghi reali - Volersi bene

- Ti voglio bene, moltissimo.

- Grazie.

- Non si risponde così...

- Prego.

Cercando e scegliendo

Mi faccio largo tra strettoie di vita, traffico, folle impetuose, sfumature di delirio.

E osservo le persone: tutti stiamo cercando qualcosa, più che mai. Medaglie o valori, consensi o affetto, tempo o eternità.

Tutti stiamo cercando qualcosa. E tutti possiamo scegliere cosa conta.

sabato 20 dicembre 2014

Notte come, con una formichina

Poi sent come se un pensiero fosse uscito dalla pelle e mi tirasse i capelli. Come un pizzichio di creatura, che forse proviene da me.

E mi scuoto e vedo cadere una formica minuscola. Quasi impercettibile, eppure in grado di mettermi sottosopra per pochi istanti. Che ci fai da queste parti, e in questi tempi?

Non capisco, ma mi adeguo e non so se...

Notte con una formichina, notte come una formichina. Come se ci fosse una differenza.

Un secolo avanti

Sembra un secolo, è un secolo. Guardo le immagini di  Dundee oggi e quarant'anni fa: in fondo, nel secolo scorso, certo. Perth Road, altri scorci: questa non è nemmeno la mia città, se non nel cuore.

E la vedo trasformata, quasi capovolta, persino l'asfalto cambia sfumature.

Figurarsi la mia città. E' che la vedo sempre e i suoi cambiamenti mi sfuggono a volte. Be', quando hanno abbattuto la casa della bisnonna, ho pianto e sperato allo stesso tempo. Adesso non spero più in nulla, perché si abbatte, ma non si sa mai bene cosa costruire.

Sembra un secolo, è un secolo: indietro e avanti, avanti e indietro. Ma noi siamo davvero vecchi dentro, perché non sappiamo dove andare, perché farlo. Forse, siamo rimasti un secolo indietro e più.


Parole come pietre

Quando ne usi di più, meno ti accorgi di quanto siano come pietre. Sì, come se a furia di maneggiarle perdessi la sensazione del loro paese. La percezione di quanto siano spigolose.

Parole come pietre. E neanche un secondo a riflettere, prima di scagliarle.

La nebbia e il bene

Che cosa posso fare per volerti più bene? Le parole di un Amico mi seguono nella nebbia ritrovata.

Forse oggi è la Vigilia perché sento tanto Bene. Auguri a ogni angolo, un caffè tra amici che diventa una tavolata di abbracci e progetti, musica e luci nei cuori.

Poi, la nebbia è così tenace che ti riporta i pensieri, come quello di chi apparentemente non c'è più.

Ma è lei stessa a lasciarsi andare alle parole di un Amico: ti voglio bene, che cosa posso fare per volertene ancora di più? E l'ha già fatto.

venerdì 19 dicembre 2014

Notte con gli innamorati che tornano

Così è questo avvento. Se volessi essere triste, e non ne nascondo la tentazione, vedrei troppe partenze. Vedrei la perdita, che è forte e penosa.

Vedrei che la Vigilia mi mancano volti fondamentali della mia vita.

Ma che cosa sono gli occhi, se trovi qualcosa più potente di loro.

Valerio è tornato dalla sua diletta. Michele dalla sua Anna. Quando si è innamorati, profondamente e sinceramente, quando le vite si intrecciano per il Bene, con lo sforzo quotidiano che ciò comporta, non si può stare a lungo separati.

Valerio, la tua bottiglia di Beaujoulais può attendere. C'è lo champagne con Diletta che ti aspetta stasera. Ma solo dopo l'abbraccio di una delle donne più toste e generose che io abbia mai conosciuto.

Notte, con gli innamorati che tornano.

Il branco

Quando il branco va a cacciare - brandelli di storie altrui, false tavolate da cui raccogliere bocconi di pettegolezzo o armonia costruita per apparire - a me interessa moltissimo.

Per stare alla larga.

Grazie a chi comprende

Grazie a chi comprende, e non mi fa nemmeno ripetere: grazie persino a me, che sfuggo a ciò che dico.

Grazie a chi non ha capito affatto, ma non mi forza e mi conduce con garbo sulla sua strada per incontrarci.

Grazie a chi ha avuto sempre la pazienza di spiegarmi e mi ha insegnato a sforzarmi di fare altrettanto.

Grazie, perché sono felice, anche se non comprendo affatto.

giovedì 18 dicembre 2014

Dialoghi reali - Ragazza

Pazientemente, tanto da non riconoscermi, attendo che si presenti il titolare fuori dal laboratori del negozio. Finché la sua collega lo chiama.

- Vieni per favore? C'è qui la ragazza con l'ordine.

Ragazza. You made may day. Ti aspetterei in eterno, tanto non invecchio.

I giorni scivolano via (quanto più li afferri)

I giorni scivolano via: quanto più li afferri, si sfilacciano pur di fuggire. Rincorse senza una meta, per scappare dalla tua destinazione.

E tu in fondo sai che cosa dovresti fare, per salvarli, per salvarti: lasciarli andare, perché conta solo il tempo del tuo cuore.

I giorni scivolano via e niente ti può far cadere, se non lo vuoi.

Notte e gli angeli non si allontanano

Gli angeli se ne vanno così, in punta di piedi. In punta di ali. Sequenze che ti riportano qui, come se ti potessi allontanare.

Una donna che colpiva, perché non voleva farsi notare: nel suo cielo, e un po' nel nostro, con un distacco, che non era mai lontananza.

Così potrei unire dieci, mille scene e niente confonderei. Tu sei una speranza, una garanzia che la sobrietà è bellezza e non si fa schiavizzare da niente e nessuno.

Niente esigenze da copione.

Notte e gli angeli non si allontanano.

Riposa in pace, Virna Lisi.

Dream of mirrors - canzone per la notte

Sogno solo perché sono vivo. Gli specchi degli Iron Maiden mi restituiscono consapevolezza e sorriso.

Il futuro, forse è solo passato. E i sogni più belli sono in bianco e nero: annegano il tempo e le distanze. Il tuo volto, l'ho già visto, in un sogno o dentro me: non saprei nemmeno dire se ci sia una differenza.

Un sogno di specchi, dove nessuno è doppio, ma tutti siamo doppiamente noi stessi.

Dream of mirrors, Iron Maiden, canzone per la notte.

Tu scendi dalle stelle - canzone verso il giorno

Quando le stelle si spengono per intingersi nel grigio riposo, io sento ancora il loro tepore. Il tepore delle voci, una canzone antica che mi riporta a troppi momenti e rischio di essere soffocata.

Allora, lascio parlare solo la musica, le mani del frate che si tendono a ringraziare i fedeli, ma sempre prima il Signore e Maria.

In questa grotta, affollata eppure silenziosa, non posso dimenticarmi che ogni inizio ha il suo filo stretto alla meta.

Quanto ti costò l'avermi amata, sempre.

Tu scendi dalle stelle, concerto di Natale con frate Alessandro,  orchestra Rossini, Le voci bianche di Novara, canzone verso il giorno.

mercoledì 17 dicembre 2014

Non in piazza per i bambini

Non scendiamo in piazza, perché sono lontani. Sono sempre troppo lontani: da dove respiriamo noi o la nostra coscienza.

Non scendiamo in piazza, perché non fa figo.  O perché è meglio fare i fighi contro chi non ti spaventa veramente.

Non scendiamo in piazza per i bambini. Non scendiamo in piazza, perché siamo nel nostro orticello. E caviamo frutti secchi, come i nostri cuori.  Aspettando un motivo per scendere in piazza, che non viene mai.

Notte con gli auguri dei bambini al Papa

Nella basilica, che quasi arrossisce di gioia, il concerto di Natale. E come per magia compare Cino Tortorella, si inserisce tra le note e porta la sua emozione per il compleanno di Papa Francesco.

Pochi istanti prima la voce potente e gentile allo stesso tempo di frate Alessandro, accompagnato dall'orchestra Gioacchino Rossini. E quei bambini, le Voci bianche di Novara, che stasera mi trasmettono colori più intensi di quelli che gridano le luci.

I bambini. Nessuno tocchi i bambini. Li guardo e ciascuno di loro mi porta il viso di un altro. In Pakistan, in ogni luogo dove è accaduto qualcosa contro di loro, anche a pochi chilometri da casa mia.

Ma questi bimbi fanno gli auguri al Papa stasera e torniamo bambini tutti, se vogliamo. Come a cantare a un nonno, che ci proteggerà ovunque siamo.

Notte con gli auguri dei bambini al Papa.

Comfortably numb - canzone per il giorno

Attraverso il mondo che  muove le labbra, senza sentire ciò che dice. Forse sarà qualcosa di interessante, ma credo di essere fuori casa e di non poter aprire.

Assente, come tutte le volte che non voglio che qualcosa entri in me. Sia falsità, sia vuoto o cattiveria: c'è poi molta differenza.

Quando sono confortevolmente folle, non sono affatto pericolosa. Ma gli occhi parlano più forte di me.

There is no pain you are receding 
A distant ship smoke on the horizon. 

Mostrami dove fa male, ma mi ricordo bene quella febbre che mi rodeva.

Comfortably numb, Pink Floyd, canzone per il giorno.

martedì 16 dicembre 2014

Il vero Medioriente

Confesso, non so darmi pace, perché la pace per me è altro. E sento il rumore di bombe e propaganda, sento che difendiamo ciò che alimenta la guerra.

Penso di aver  avuto tante fortune nella vita, una è conoscere Angelica, mia sorella di Galilea, e i suoi ragazzi. Quando torno indietro nel tempo e rivivo gli incontri con questi ragazzi ebrei, musulmani, cristiani. La loro devozione, la loro identità, mai messa in discussione, ma arricchita dal confronto con altri. Ogni ragazzo, ogni fede.

E quel giorno, nel collegio dove imparai a dire shalom, vidi cadere il rosario dalle mani di un giovane arabo. Lo vidi raccoglierlo e tre volte baciarlo, chiedendo perdono.

Io non so cosa sono, ma probabilmente una donna di fede tiepida.

E questo è il vero Medioriente, quello che può essere.  Bisogna dargli una chance e ve lo chiedo sfacciatamente. Seguendolo, sostenendolo, aiutando a portare qui gli spettacoli di questi ragazzi straordinari, che vi insegneranno moltissimo.

Questo è il vero Medioriente, perché il più bello.


https://amicidiberesheetlashalom.wordpress.com/

I looked at you - canzone per il giorno

Riusciamo ancora a renderla così semplice, e quindi così vera?

Mi hai guardato e così ho fatto io. Condiviso, anche un sorriso. Abbiamo camminato e ci siamo parlati.

All'improvviso, eravamo su una strada insieme. E non siamo più riusciti a tornare indietro.

I looked at you, Doors, canzone per il giorno.

Dialoghi reali - Di' di sì

Capita spesso: non so spiegarmi, non so spiegare. Ci provo, ma mi ritrovo le stesse domande da parte di troppe persone, che talvolta mi sanno solo di pretese. E se mi sforzo di spiegare, ancora, non riesco. Allora che faccio? Se sai già tutto, che mi chiedi a fare?

Cerco una voce saggia, per favore. Che faccio?

- Per questo te la prendi? Di' di sì e fai ciò che vuoi.

Grande. Sì.

Ieri, domani

Può darsi che io ti sembri nata ieri. Ma ciò non significa che mi lascerò fregare anche domani.

Notte e cosa non mi comando

Ah sì, li ascolto i dieci comandamenti. Li sento ogni giorno dalla voce più meravigliosa, quella della Bibbia. Ma quanto li rispetto?

Stasera, meno che mai. Ammiro chi ammira la lettura dei Dieci Comandamenti. E chi si proclama amante eterno della pace e della pietà, in perfetta sintonia di un Dio che magari  di solito guarda distrattamente e scopre alla tv.

Io stasera non mi comando pietà alcuna, verso quegli esseri vuoti che hanno massacrato i bimbi in Pakistan. Io quelle bestie, che hanno ucciso i piccoli, non le risparmierei. E chiedo perdono a Dio per questa convinzione, chiedo perdono a me stessa per assomigliare  forse a loro.

Notte e cosa non mi comando, lo so bene e piango.

lunedì 15 dicembre 2014

Testarda come una goccia

Basterebbe poco: testarda come una goccia. Così vorrei essere. Come quella minuscola e cocciuta creatura che continua a rimbombare nelle orecchie. Che si annulla per rinascere, che non ha paura di perdere nemmeno un frammento di sé.

E poi mi dico: facile, per lei, che non pensa. Si fa guidare a terra da una legge misteriosa e da una mano ancora più invisibile si fa riportare verso il cielo.

Come se io fossi molto diversa. Comunque, non testarda come una goccia.

Notte e se ci fosse il cioccolato

Che pensiero stupido, lo so. Ma vedo persone che entrano in una cioccolateria e assaporano il terrore, la follia e la fine che essa porta con sé.

Vedo bimbi che il cioccolato nemmeno sanno cosa sia, o mai più lo conosceranno.

La vita così dolce, se si volesse servire con umanità. La vita resa amara, nel piccole e nel grande, con trionfo aspro. Eppure voglio crederlo: ci sarà ancora la dolcezza di un sorriso, di un gesto gentile, silenziosamente eroico.

Sognare, e non morire.

Notte e se ci fosse il cioccolato.


Sei minuti all'alba - canzone per la notte

C'è sempre una notte che per qualcuno ha un altro significato. E cercano di vestirgliela con mille ragioni per mandarla giù.

Ma è sempre schifosa ingiustizia umana. Che puzza di guerra e di testa alta per chi pensa di aver vinto.

Sei minuti all'alba. E mi hanno chiamato disertore, quando nessuno si è buttato con tanto ardore nella vita. Non fumo nemmeno, prima di mangiare.

Dai, allunga il passo, perché ci vuole dignità!

Sei minuti all'alba, Enzo Jannacci, canzone per la notte.

Con un grazie a Tito.

Dialoghi reali - Non si sa niente della sua vita

 - Ma hai visto Virna Lisi? Bella, e tanto.  E non si sa niente della sua vita. Una signora.

E forse per questo abbiamo perso la bellezza. Signore poi...

Non si sa niente della sua vita. Nemmeno su Facebook.

domenica 14 dicembre 2014

La gentilezza e i capelli

Sono una bambina stanca di tanti maleducati. Non credo più ai principi, di qualsiasi colore, che dicano: signora, vada avanti lei. Ma questi davanti al treno, pure mi tagliano la strada. E tutti ti prendono dentro, nessuno mormora: mi scusi.

Questa non è Edimburgo. Sul treno mi sposto per lasciare più spazio confinante a due signori anziani, ma neanche da loro incasso incoraggiamento. Non volevo grazie, forse un sorriso di complicità.

E il viaggio non passa mai, perché quella davanti a me non si stacca dallo smartphone e ogni due parole dice "ca...". Avesse almeno l'attenuante dell'adolescenza.

Quando sto per gettare la spugna, si alza un signore, neanche giovanissimo, e terribilmente capellone. Chiede scusa alla sua compagna di viaggio, che  nemmeno urta.E sparge di grazie il corridoio, così gratuitamente.

La gentilezza e i capelli: vuoi vedere che sono collegati, scherza la mia anima rock.

Non come pensi tu, impeccabile attore fuori parte, che non sai mai mormorare: grazie. O scusi.

Dialoghi reali - I giornalisti

- Comunque è cattivo quel ragazzo lì, a dire quelle cose lì. Non ha alcuna pietà.

Pausa di riflessione

- A parte che siete voi giornalisti a mettere le parole così.

Precisamente.

Notte senza confine

La cucciola corre subito nello spogliatoio, dove c'è la maglia di capitan Tramezzani. Nel museo della mia squadra, non c'è passato, c'è quello che siamo ancora.

Mi piace vedere gli amici della Famiglia Bustocca visitare, scoprire, emozionarsi nel luogo che ha fatto diventare cuore la tenacia di Andrea, anima del museo della Pro Patria.

Mi piace che non ci sia confine, tra ieri e oggi, che abbiamo voglia ancora di spingerci avanti senza temere nessuno. Neanche il muro grigio, di indifferenza, che a volte respiriamo.

Siamo un museo vivo,  senza confine tra ieri e oggi, di corsa già verso domani.

Notte senza confine.


Always - canzone per la notte

Quando le parole non faranno rima, chissà se sarà persino peggio dei cieli che esplodono. Ma poco importa, perché c'è un termine più prezioso di tutti.

Sempre. Bello e possibile, perché il tempo si scioglie nei tuoi abbracci. Non c'è fortuna nei dadi truccati, non c'è paura nell'impacchettare i vecchi sogni e ripartire.

Sempre, una parola così fuori moda. Per questo forse sempre mi piacerà.

E quando morirò, ci sarai tu nei miei pensieri.

Always, Bon Jovi, canzone per la notte.

Se un giorno non mi amassi più - canzone per il giorno

Se un giorno non mi amassi più, ti riavrei. Ti riabbraccerei. E anche se ridi, quando mi tuffo in retropensieri, anzi proprio per questo sono felice.

Perché a chi potrei dire questo, se non a te.

Se un giorno non mi amassi più, amare mi rifarei.

Hai ragione, e se ci penso...

Se un giorno non mi amassi più, Leano Morelli, canzone per il giorno.

sabato 13 dicembre 2014

Le donne che attendono

Pensieri pii e non solo, scorgendo la donna in primo piano nel presepe. Una statua che è anche sfondo e protagonista, allo stesso tempo: sulla lontananza Maria.

E penso: quanta pazienza questa donna ad aspettare, a non correre subito dove la luce ti scalda, a tenere ancora un po' duro o a prendersi cura di chi deve.

Le donne che attendono, perché hanno pazienza o forse troppo da fare.

Le stelle e il passato

Leggo che chi guarda le stelle, guarda il passato. E tecnicamente, è impeccabile.

Ma non ho paura del passato, come della luce. Come del futuro, che di polvere di stelle è gioiosamente macchiato: altrimenti, chi lo vede.

Le stelle, il passato e io che cammino in mezzo.

Buona notte mamma sulle labbra di tutti

Non ti nomino nemmeno, non posso sapere quale sia la verità. Neanche in queste ore, su di te.

Ma tu sei una mamma sulle labbra di tutti, alcune si credono anche immacolate. Nel caldo dei loro pensieri, pontificano in mille modi.

Sei una mamma, e Dio sa quanto sia prezioso, unico questo. Sono arrogante: lo so più di tante altre che lustrano sentenze di circostanza, tra una visita dal parrucchiere e un impegno sociale.

E vorrei passarti un abito, un abbraccio, una preghiera.

Buona notte mamma sulle labbra di tutti.

A horse with no name - canzone per il giorno

Sotto le città batte un cuore fatto di terra, e chissà perché gli umani non possono dare amore a volte.

Quando la vita scorre meravigliosa, e abbondante, aiuta andare nel deserto. Prima gustare l'essenziale, lontano dalla pioggia, poi rendersi conto che anche lì pulsa un mondo intero.

Un cavallo senza nome, e il tuo nome riscoprire. Per capire fino in fondo che bisogna lasciar correre tutti liberi, ci vuole un cavallo senza nome, ci vuole un deserto che si veste come un oceano.

A horse with no  name, America, canzone per il giorno.

venerdì 12 dicembre 2014

Notte come persone

Piccoli numeri conficcati negli ingranaggi. Strumenti per sentirsi superiori. Vittime e carnefici per poter diventare giudici e infilare la toga, come un cappotto.

Ma sono persone. Siamo persone. Troppo grandi per essere intrappolate in un ruolo, troppo piccole per essere lasciati a noi stessi.

Come vediamo gli altri, come vediamo noi stessi. Eppure sarebbe così semplice: siamo persone e vale la pena fermarsi, per scoprirsi. Per darsi ancora una chance.

Notte, come persone.

Smania di dire

Tutta questa smania di dire, di commentare, di giudicare, forse per coprire la mancanza di volontà di sentire. Di capire, di sforzarsi almeno un poco.

Come se arrivare a dire e sentenziare per primi, ci sottraesse ai nostri processi.

Dialoghi reali - il caffè virtuoso

Memore del gelato colpevole fuori stagione pochi giorni prima, entro nel bar cioccolatoso con fare dimesso. A dire il vero, sbircio se c'è una lista con i caffè che - cribbio - dovranno avere pur tracce di cioccolato. Ma non la trovo. Quindi procedo con l'autofustigazione.

- desidera?

- Un caffè.

- liscio?

(sospiro): sì.

- va bene. La prossima volta però signora, abbiamo altri caffè, come questo con cioccolato e frammenti di nocciola.

- DIO MIOOOOO LO VOGLIO GIA' ORA.

tradotto in civilese: lo prendo. Ora.

Obbedisce e io con fare dimesso lo bevo. Finché sento una donna appena entrata, che commenta: voglio quello che ha appena preso la signora.

Meg Ryan mi fai un baffo. Di cioccolato.

I luoghi che non esistono

Non sopporto i luoghi che non esistono. Peggio, quelli che si sforzano gioiosamente di esistere.

Luka - canzone per la notte

Mi chiamo Luka. E siete tutti bravi a commentare su Facebook o a twittare i vostri augusti commenti in tv.

Ma quando vi chiedo aiuto, anche solo con gli occhi. Ve lo sto chiedendo, nonostante io affermi: non domandarmi altro.

Quando faccio così, chissà perché non intervenite mai.

Sì, penso tu mi abbia già visto prima.

Luka, Suzanne Vega, canzone per la notte.

giovedì 11 dicembre 2014

Un papà prestigiatore

Alla faccia del multitasking femminile, mi inchino al papà prestigiatore nel parco.

Non solo porta la bimba a spasso, guida splendidamente e senza aver bisogno del guinzaglio il cagnolino, si muove con grazia e discorre con i passanti. A volte, quando pensi che abbia già tanto sotto controllo, mentre cammina, estrae un libro e lo legge. Senza perdere d'occhio tutto il resto.

Papà prestigiatore, che tutto fa con la più importante delle acrobazie: il sorriso.

Troppo maleducato

La realtà è che non riesco più a tollerare questi luoghi così maleducati, sulla terra e nel cuore. E che se lo formulo in modo maleducato, è solo una prova in più di quanto sia intaccata l'anima e la voglio liberare.

Vite calpestati come giardini, piccoli spazi invasi con ingordigia, tempi senza più tempo.

Quanto siamo maleducati o forse solo poco umani.

Troppo maleducati, e un troppo già di troppo.

Notte e c'è qualcosa di familiare

Non è la strada più breve, ma quella più vera. La Madonnina brilla che è uno spettacolo, non artificiale. E vicino c'è un albero di Natale e uno slogan di una marca di panettone di un tempo. Qualcosa che leghi a Milano e ti sembra familiare.

Poi trovi un luogo incantato, più che incantevole insomma. Un circolo filologico, che sarà mai? Prendi dépliant di iniziative che non potrai seguire, eppure ti sembra di essere già qui. Tra corsi di filosofia, l'inglese cantando e un sacco di altre iniziative che ti fanno sentire più vivo. Un soffitto che è vetro scolpito, vecchie librerie che chiedono attenzione.

C'è qualcosa di familiare e per questo sei felice: perché già conosci ciò che vuoi scoprire.

Notte e c'è qualcosa di familiare.

Bitter sweet symphony - canzone per la notte

Agrodolce questa vita, e forse amaro sta anche per migliore. La felicità sul palato, mentre si gusta la certezza di essere nel proprio stampo, forse nella propria muffa.

E non posso cambiare affatto, anzi sì: sfacciatamente. E sono così diverso da te, orribilmente diverso: tu vai avanti a guadagnare e morire.

Ma c'è un'unica strada che vale la pena prendere, un'unica strada che si può.

Bitter sweet symphony, Verve, canzone per la notte.

mercoledì 10 dicembre 2014

Rubare il tempo

Non posso nascondere di essere indispettita, quando il tempo si brucia, quando qualcuno entra e lo ruba, come se nulla fosse.

Ma in fondo, gli devo essere riconoscente. Perché se ostino a cadere nella convinzione che il tempo esista, devo ringraziare chi mi obbliga a capire che perlomeno non mi appartiene.

Dialoghi reali - il russo

- Ma quando andavi a scuola tu non si insegnava il russo?

- no.

- e perché?

- ma perché no. Non si usava. La Russia poi... era il nemico.

- perché, oggi?


Un mondo o una ruota che gira. O girano per come ce li fanno girare.

Notte e porta quell'attimo con te

Credo che sia primavera, nella collina accanto stanno persino nascendo le fragole. E la giacca va stretta, perché il sole la tira.

Poi, basta un attimo. Qualcuno ce lo frega e non riusciamo ad accusarlo: non ce n'è nemmeno il tempo, perché bisogna coprirsi in fretta, meglio. Adesso non c'è più profumo di frutta, ma di gelo e ascoltiamo storie improvvisamente tristi.

Poi, basta un attimo. L'ultimo sguardo del sole, il bimbo e la cucciola che vogliono giocare, l'aria che riprende colore nonostante l'inverno. Non una falsa stagione, ma la nostra verità.

Io questo attimo voglio, porto nella notte perché domani sorga e colori l'aria.

Notte e porta quell'attimo con te.

Respect yourself - canzone per la notte

Continua a blaterare del presidente e sicuramente eliminerai l'inquinamento dal mondo. Basta mettere la mano davanti alla bocca quando tossisci.

E via a pensare: pianeta, sono qui, ricorda cosa mi devi. Niente, come con niente sei venuto alla luce.

Rispettarci. Rispettare. Forse parlare un po' meno.

Respect yourself, the Staple Singers, canzone per la notte.


Hooked on rock and roll - canzone per il giorno

Questo ragazzino che imparò a suonare, prima di crescere. E forse non è mai cresciuto.

Lo sai che non riesci a farti imbrigliare da regole che stritolano, non liberano. Lo sai che ha ragione il dottore e se ti infetta il blues, non ti cura più nessuno.

Non importa nemmeno come si chiami quella musica, è lei che ti sta facendo vivere, perché ti mostra dove non puoi stare e dove puoi suonare veramente la tua anima.

Hooked on rock and roll, Peter Criss, Kiss, canzone per il giorno.

martedì 9 dicembre 2014

Notte e siamo tutti fratelli

Buona notte, Mango. Buona notte, dolore. Buona notte, al legame tra fratelli che è così misterioso e indelebile.

Tanti a scannarsi, altri ad amarsi fino ad andarsene o soffrire insieme, o a insieme volare.

E' tutta così un'assurda poesia, intinta nella musica e nell'amore per la terra anche quando la terra si lascia che mi viene da dire così.

Buona notte, Mango. E siamo tutti fratelli, fossimo tutti fratelli. Per poter vivere o ricominciare, anche a cantare.

Troppa importanza

Non si può dare troppa importanza a qualcuno. Neanche quando esiste.

Dialoghi reali - Il santo

- comunque è tutto merito di Sant'Antonio, pover'uomo.

- ma come pover'uomo. È un santo.

- ma prima era un uomo.

Ineccepibile, e mi commuove pure.

Il castello perso nel lago

Sono persuasa che il mio lago non sia mai uguale e sfoggi con discrezione la capacità di sorprendermi. Stupirmi, sempre, come ha fatto in queste ore.

In preda alla nebbia, non l'ha mandata via subito, anzi se n'è rivestito. E la rocca per prima ha spezzato il sortilegio, esibendo una bambagia da cui prendere il volo. Lei solo emersa tra il grigio che si rinfrescava nell'acqua, e anche un po' sperduta, finché ha preso coraggio e tutto ha liberato.

Mentre la natura attorno cedeva all'inverno, il lago è tornato a mostrarsi, grato alla sua sentinella secolare.




Walking in my shoes - canzone per la notte

Sfornato il giudizio, hai ancora una chance di rimangiartelo. Prova a camminare nelle sue scarpe. A inciampare nelle sue orme.

Moralità e decenza non si spostano mai, né a convincere sia la volontà di pulirsi la coscienza.

Non si può, forse, ripulire la coscienza, ma si può camminare nelle scarpe altrui.


Walking in my shoes, Depeche Mode, canzone per il giorno.

Keep on movin' - canzone per il giorno

Se vuoi crescere davvero, non lamentarti più. E non stare ad ascoltare chi ha solo da insegnare, perché vivere sarebbe troppo impegnativo.

Continua a muoverti, a far ballare il cuore, a fare ciò che vuoi soprattutto, perché ci hai già pensato troppo. Parla in faccia e non farti sangue amaro.

Ma non parlare male di nessuno, a partire da te.

Abbracciarsi un po', senza aiuto di nessuno, imparando a dire di no.

No, no: che bel ritmo ha.

Keep on movin', Pino Daniele, canzone per il giorno.

lunedì 8 dicembre 2014

Il sapore dell'eterna lotta

I cupèti. Il dolce della mia città in questa giornata dell'Immacolata: l'amore tenero, la devozione e quello che sempre ci mette lo zampino.

Un'eterna lotta che ci ha spinto a escogitare qualcosa per renderla meno amara, persino più appetibile.

I cupèti sono il dolce, le poesie di chi mi ha voluto bene, il sorriso di un bimbo quando addenta e vede volare il suo palloncino verso i sogni che scrive su un foglietto e che forse non ricorderà più.



L'albero e l'oro del grazie

Nel parco del castello le bancarelle e la folla sembrano regnare su tutto e le piante sono rese timide dal loro vociare, come dall'autunno.

Ma poi compare lui, l'albero che splende. Assomiglia a una pioggia d'oro, quella pianta magica che avevamo tanti anni fa in collina; sarà dieci, forse venti volte lei però, e non è primavera.

Le sue foglie gioielli che brillano anche nella sera ed è come se il creatore avesse lì riversato la sua generosità con particolare forza. E l'albero d'oro, invece di starsene per conto suo ad ammirarsi, è così riconoscente che ci chiama. Non per ricevere, ma per condividere. E per strappare un nostro grazie nella luce d'autunno.

Notte con un libro vivo e antico

Tutti i canti della campagna addosso, la sua gioia di rimandare ancora un poco l'inverno nonostante sia consapevole che ne pagherà il prezzo. Poi la città mi porta altre forme di felicità.

Gli amici, la musica per le vie, il vin brûlé degli alpini e la loro generosità che illuminano i primi passi verso il Natale. Una casa amata e riabbracciata.

E poi lui. Un libro antico. Non posso che dire lui, perché più lui racchiude. Un libro che narra storie di secoli addietro e che è stato drasticamente e prematuramente fermato. Che porta una prefazione speciale, che mi spiega anche perché mi chiamo così. Ma non posso andare avanti, perché mi emoziono a un gesto perduto: devo tagliare le pagine.

Questo libro è vivo e la notte con lui.

Notte con un libro vivo e antico.

Sea of madness - canzone per la notte

La pazzia che ammicca alla tristezza: lo strano mare che si avvista. Non permette di viaggiare e nemmeno il vento gonfia le vele, il sole latita o non illumina.

Mare di follia, a cui voltare le spalle se si è accorti, con l'umanità che si tuffa senza pensare. Ma quando una persona urla e sfiora il punto di non ritorno, restare è coraggioso su quel mare che non dà tregua agli occhi e al cuore.

Sea of madness, Iron Maiden, canzone per la notte.

A foggy day - canzone per il giorno

Ci vuole poco a vedere la nebbia: basta capire che siamo stranieri. Camminare nella città e non riconoscere nulla, anche il posto più incantevole suona grigio.

Ci vuole poco a vedere il sole: basta vedere te. In ogni angolo splende e non mi ricordo più che sono straniera.

A foggy day, Ella Fitzgerald e Louis Armstrong, canzone per il nebbioso giorno.

La montagna

Io non so chi si debba muovere per primo, nell'eterna storia tra Maometto e la montagna.

Ma mi sa che è meglio che mi dia una mossa

domenica 7 dicembre 2014

Manco fosse una rosa

Ha le lacrime necessarie per non ostentare il suo orgoglio, e ciò non toglie che sia bellissima.

Una rosa rossa, che brucia ogni tentazione di fiamma da parte delle foglie: lei è la più vivace e coraggiosa, tra tutti. E noi a fermarci, sentendoci un po' cretini: in fondo, è solo una rosa, caduta addosso a un autunno finora tiepido.

Ci fermiamo a guardarla, manco fosse una rosa.

E' una rosa. E noi siamo grati, così.

Così stupide

Raramente ho incontrato persone così stupide in passato, sommersa com'ero dall'ammirazione a basso prezzo. Forse, stupida non ero abbastanza.

Notte e scegli le luci

La festa è una manciata di luci sincere. Puoi scegliere quelle che parlano al tuo cuore, nella metropoli troppo addobbata o spoglia, a seconda di dove e come guardi.

Perché le luci sono dentro di te, e tu decidi se si possa essere felici in una zona apparentemente oscura o persino troppo illuminata.

Notte e scegli le luci.

Writing - canzone per la notte

Non so se le cose che stiamo scrivendo oggi, avranno ancora un senso domani. Forse, l'hanno smarrito persino ora, che traboccano su un foglio o su un tablet.

Scrivere nulla, mette al riparo da tutto. Ma poi scrivere mi dà luce e corro a finire per vivere, anche se sto vivendo già.

Writing, Elton John, canzone per la notte.

Goodbye stranger - canzone per il giorno

Non so se ci sia una risposta più bella a chi ostenta il possesso della verità: sì, te la lascio, e la tua è incontrovertibile. Ma devo fare le cose a modo mio per restare giovane.

Dai il tuo addio agli estranei, senza rancori. Un sorriso e parti, salutali anche per nome. Saluta le catene e i troni, che poi forse sono la stessa cosa.

Augura ai possessori di certezze di realizzare ogni loro sogno, ammesso che ne abbiano ancora, ma tu corri, corri a costruire il tuo.

E continuerò a brillare, come se fossi nuovo.

Goodbye stranger, Supertramp, canzone per il giorno.

sabato 6 dicembre 2014

Notte e rimanete con me

Lui, non è rimasto lontano per molto da lei. Poco più di un mese e a cercarla fino all'ultimo, fino a convincerci e a convincersi che non c'era più.

Allora, l'ha seguita. Naturalmente, in una giornata di sole, com'è strana tradizione per la mia famiglia negli ultimi anni, come a non rassegnarsi all'autunno.

Io lo guardo e dovevo aspettarmelo, me l'aspettavo forse. Ma questo non significa crederlo. E mentre parliamo con i suoi cari, succede una cosa bizzarra. Una cavalletta si fa notare all'esterno della finestra, cerca il calore della casa e agita la zampa come a salutare, a salutare noi.

Quello era l'angolo dove frequentemente si sedeva lei.

Michele e Anna, è il primo Natale senza di voi e non potete permetterlo. Rimanete con me, rimanete con noi. E Michele, insegnami quando hai un attimo di tempo (ci saranno così tanti abbracci in cielo e poi l'orto, vuoi che non esista anche lì?) a dire grazie come hai saputo fare tu, fino all'ultimo.

Notte e rimanete con me, con noi.




http://neicassettidimalu.blogspot.it/2012/07/il-grazie-quotidiano.html

La prof, Lennon e osare un po'

Ci ho messo, credo, una trentina d'anni a parlare con la professoressa di lettere. Quella delle medie, dolce e impeccabile, attenta a trasmetterci regole e libertà. Di quei tre anni ricordo più l'atteggiamento gentile, la voce precisa e lo sguardo che ci seguiva con costanza. Come un sottofondo, su cui stacco pochi episodi.

Uno sì. Fu quando morì John Lennon. Lei indagò subito su ciò che provassimo, anche se eravamo forse troppo ragazzini per capire ancora. Nel giro di pochi anni ciascuno di noi avrebbe formulato un percorso diverso con questo artista, ma allora troppi di noi erano ancora distanti. Ci sembrava qualcosa di orribile, ovviamente, ma di lui sapevamo troppo poco. Lei era preoccupata per sua figlia, quando il telegiornale annunciò la notizia, ma mi sembra di sentire la sua voce spiegare che la ragazza continuò a mangiare, quasi in modo compulsivo, caramelle o noccioline, non rammento questo. E scorse il dolore in questo gesto, ma per fortuna senza isterismi.

Forse è uno strano ricordo, e chiedo scusa. Come chiedo scusa di averle rivolto la parola solo poche sere fa, incrociandola a una festa. Quando la vedo, è la stessa prof di trent'anni fa (più della famosa prof di francese) e quindi io mi ritrovo bambina. Ripenso ai 25 anni di scrittura e medito: avrò fatto decentemente? Meriterò segni rossi? E soprattutto, scrivo per il Bene?

Domande lievi, eh, mi sussurra Arguta Paffuta. Che mi ha quasi spinto addosso alla prof: buona sera, tutto bene? Stavo dicendo al maestro che ero una sua alunna.

Suona già malissimo, ammettiamolo.

- Come si chiama?

Pronuncio il mio nome con la voce di un'adolescente e lei si illumina: Ah sì, Marilena, la ricordo a scuola, lei era... Fa la giornalista.

Ho avuto molto coraggio, ma prima di prendermi il voto il nostro dialogo è interrotto. Come mi ha definito, con un gesto, prima che con la parola, è bellissimo. E vado via, pensando che bisogna sempre osare un po'. Altrimenti si resta ragazzini, ma non di spirito.

Sono certa che John Lennon ci darebbe ragione.

venerdì 5 dicembre 2014

Pensieri frettolosi

Pensieri frettolosi, rimasti incollati alla finestra infreddolita della notte. Potrebbero cristallizzarsi in sogni, se solo non temessimo di perderli.

Già il tempo è ostile, con la sua esistenza dubbia, figurati questo freddo svogliato.

Pensieri frettolosi e voglia di chiuderli dentro, per non tremare mai più.

Notte e se si può dare una Speranza

Oggi ho incontrato un papà simpatico e coraggioso: mica devono essere musoni, i coraggiosi. Non lo fanno pesare a tutti, insomma, quello sforzo di guardare sempre avanti, verso il Bene.

Un'ombra, tuttavia, si vede oggi negli occhi di quest'uomo. E' Natale e le luci esteriori non possono mascherare la sofferenza di troppi. La crisi che colpisce le aziende, ha riflessi sulle vite di molte persone e sulle loro famiglie, nessuno escluso.

La cooperativa Speranza esegue molti lavori, grazie ai suoi ragazzi e ai volontari: l'ultima mostra era una meraviglia di colori e precisione che gioca con la fantasia. Ma ci sono sempre meno aziende e meno opere vengono commissionate.

Lo so che vale per tante realtà, e di molte ciascuno si prende carico.

Ma oggi chiudo la giornata pensando agli occhi di quel padre e al nome semplice e bellissimo di questa cooperativa: se si può dare una Speranza, sotto forma di un lavoro, di un acquisto, di un segnale di vicinanza, la notte non spaventa mai.

Notte e se si può dare una Speranza.


***
cooperativa Speranza, via Palestro 16, Busto Arsizio


Barbara, Francesco e la città più

Perché la mia città? Perché ha il cuore più grande.

Barbara e Francesco sono due imprenditori. Due persone innamorate. Impegnate nella famiglia, nel lavoro, nella società. La mia Regiù Chiara Massazza le ha giustamente premiate ieri sera, soci onorari della Famiglia Bustocca.

Quando penso a loro, sono grata per come amano la mia città. Un palasport rinato, la Yamamay che ci ha fatto volare alto con i sogni. Ma ho anche ragioni che ho vissuto ancora da più vicino.

Francesco, Barbara, c'è da aiutare suor Marcella e la sua gente a Haiti. È la nostra gente. Loro spalancano le porte e sostengono ogni emergenza.

Vengono da una città meravigliosa, Napoli. E il papà di Barbara ha un legame antico con Busto, nel segno del tessile che ci ha reso famosi e veri.

Giovedì sera Chiara, con il viceregiù Diani, premia questa coppia straordinaria. Bello il discorso di Francesco Pinto, e anche quello di Barbara mi emoziona: Busto è una città con un cuore speciale.

I cuori speciali, si riconoscono e si sostengono.

Turn the Page - canzone per la notte

Le autostrade sembrano sempre lunghe e solitarie, anche quando incroci fin troppe macchine. Metti su la musica, ma il motore canta più forte.

Viaggiare, non se ne può più, ma fermarsi inchioda tutti gli sguardi addosso a te. E si chiedono chi sei, se sei proprio tu.

Sulla strada o sul palcoscenico, volti la pagina. E ci sei.

Turn the Page, Bob Seger, canzone per la notte.

Kickstart my heart - canzone per il giorno

Non importa se non riesco a fare quelle cose spericolate e più veloci della luce; neanche mi interessano.

Ci sono guai nei miei occhi, quando sto iniziando un nuovo progetto; quando ho deciso che devo cambiare rotta, quando mi appassiono a uno spicchio di vita, perché di essa sono già dichiaratamente innamorata.

Il cuore pulsa a mille, e se la ride della paura, lasciata indietro da questa energia travolgente. Un po' come mettere su una band, all'inizio quasi per ridere. Poi ti trovi a scuotere il mondo, piccolo o grande che sia.

Siamo già sul palco di un sogno e il cuore batte più forte di ogni rumore.
Kickstart my heart, Motley Crue, canzone per il giorno.

giovedì 4 dicembre 2014

Dialoghi reali - quando parli

- Ma come, te l'avevo detto cento volte. Vedi che non mi ascolti?

- Non è vero, è che mentre parli te ne vai.

Inventassero l'eco...

Notte cercando la libertà

Il mio maestro è fatto così. Ti dona il sorriso, ma non si presta a quello facile. Ti spiazza, se deve, anche se è una festa di Natale. E poi a questo dovrebbe servire - perdona il pessimo verbo, Signui - il Natale, a spiazzare.

Così legge una poesia di Angelo Castiglioni. Cita l'anno e lo dice anche solo per farci annuire di presagio. La guerra, la deportazione. Natale nel carcere di Monza. Il peggio che deve ancora accadere, nonostante sia terribile quel Natale dietro le sbarre, senza aver compiuto niente di male.

Il lager. I bambini, l'orrore, il sacrificio, la generosità, la marcia della morte.

Più tardi. Ora c'è Natale, una stella e un'unghia del dito che traccia una speranza.

La libertà.

Notte cercando la libertà.



Se io fossi un angelo - canzone per la notte

Sarei un buon angelo o troppo libero, oserei parlare o sarei perso nella luce. Sarei poverissimo, forse più di adesso, e non avrei il coraggio di ribellarmi in quell'ora.

Se io fossi un angelo, e il cielo sa quanto vorrei. Perché non ho idea, non davvero, di quanto soffrirei, con uno sguardo infinito e finite tenerezze tra una terra malconcia e un paradiso solo da sfiorare.

E se tra gli uomini nascesse Dio, gli ubbidirei amandolo a modo mio.

Mica che mi tirino un calcio e finisca giù all'inferno?

Se io fossi un angelo, Lucio Dalla, canzone per la notte.

Don't stop believin' - canzone per il giorno

Ti avevano detto che quel treno di mezzanotte non conduceva da alcuna parte. Ugualmente sei salito e hai trovato persino compagnia.

La mattina, via da un mondo solitario e dalla periferia di una città, gli sguardi possono restare uniti.  Si può cercare ancora, con le luci che si spengono per dare spazio al giorno.

Quando senti ancora un'emozione, lo sai, non devi smettere di credere. C'è una notte dove nascondersi, e un film da vivere sempre.

Don't stop believin', Journey, canzone per il giorno.

Perduta

E' quando mi sento perduta, che mi ritrovo sulla retta via. Così storta e scalcagnata, da essere quella sempre cercata.

mercoledì 3 dicembre 2014

Tutto così complesso

È diventato tutto così complesso. Troppi elementi perversamente complessi.

Tanto che il punto è: non è che non li capisco. È che neanche mi interessano.

Tutto così complesso

È diventato tutto così complesso. Troppi elementi perversamente complessi.

Tanto che il punto è: non è che non li capisco. È che neanche mi interessano.

Pensieri frettolosi

Pensieri frettolosi, rimasti incollati alla finestra infreddolita della notte. Potrebbero cristallizzarsi in sogni, se solo non temessimo di perderli.

Già il tempo è ostile, con la sua esistenza dubbia, figurati questo freddo svogliato.

Pensieri frettolosi e voglia di chiuderli dentro, per non tremare mai più.

Notte senza decidere per gli altri

La testa tra le nuvole mi riporta sulla terra. Una foto di Laika, la cagnolina mandata nello spazio più di mezzo secolo fa. Non tornò, né si pensava fosse possibile.

Animali e augusti umani, rischiate tutti che qualche creatura decide per voi, manco fosse il creatore.

Si sente il creatore.

Notte senza decidere per gli altri.

Non è che abbia tanta voglia di arrendermi

In questo Paese, o mondo, malefico dove anche il grido di Ambrosoli sembra risuonare nel vuoto, mi guardo attorno e lo so: non ha senso combattere.

Da soli o in cattiva compagnia, perché alla fine sempre sarà così. Tutti al tuo fianco, finché la battaglia entra nel vivo.

E tu muori.

Sarebbe meglio arrendersi.

È che non ne ho tanta voglia.

Gimme Shelter - canzone per il giorno

Tutto a distanza di una pallottola o di un bacio. Non si può fingere che siamo in un altro universo, che ogni esplosione di odio ci riguarda, viene anche da noi.

Ma se chiediamo rifugio, forse abbiamo capito, almeno un poco, che possiamo fare qualcosa.

Gimme Shelter, Rolling Stones, canzone per il giorno.

martedì 2 dicembre 2014

Notte e sono curiosa

Un signore tranquillo, che non ama i riflettori. Prima di entrare nel suo magico mondo, che ha profumi dolcemente antichi, gli chiedo, gli chiedo.

Come quando ascoltavo fiabe, e non quando sento cavolate, ho sempre domande da rivolgere.

Finché lui sbotta, sorridendo: signora, ma come è curiosa.

Sono una signora curiosa, mi piace questa immagine e non depongo la penna. Con una domanda per sapere, mai per esibire, mi sento felice.

Notte e sono curiosa.

Ciò da cui scappi

Accade che tu scappi costantemente da qualcosa, che sia fuga - da te sognata - definitiva o rinviata poco importa.

Mentre stai correndo, fermati un istante solo a pensare: non è che sto fuggendo, perché sento che sarà la cosa più importante, definitiva, a cui sono destinata?

Hai una frazione di secondo per capire, se tu non stia mettendo una irrimediabile distanza fra te e il tuo scopo.

lunedì 1 dicembre 2014

Mia - canzone per la notte

Vorrei solo che si potesse cantare una ninna nanna per un bambino, senza avvertire questo groppo alla gola.

Via dalla Sicilia, specchio di ogni luogo, perché il mondo non è per i bambini. Non davvero.

Allora, mi rifugio io in una ninna nanna, Mia. Piccola, ormai grande, quando tuo padre si stimava tutto.

Non piangere, nemmeno quando il vento chiama il tuo nome. Morbida e fresca, come ogni creatura che osa venire alla luce, in questo mondo.

Dormi fiducioso, bimbo, nonostante noi adulti.

Mia, Aerosmith, canzone per la notte.

Notte e proteggete il vostro cuore

Non si gioca con il mio cuore, né con quello delle persone che amo. E di quelle che non amo nemmeno, ma mi spiace vederlo deriso, ferito.

Ho il terrore di giocare con i cuori, piuttosto corro in panchina a guardare svogliatamente gare che non mi appartengono.

I cuori, liberi, senza farsi esibire, sfruttare, cadere nella rete dei pettegolezzi, corrono felici.

È questa la visione che mi piace portare nella notte.

Notte e proteggete il vostro cuore. Donandolo.

I know but I don't know - canzone per il giorno

Socrate, che facciamo in questo gran casino? So, ma non so. Mi importa, ma mica troppo. Do senza prendere e  vorrei capire perché perdo se non scommetto.

In questo caos quasi primordiale, chiuso senza una chiave, vale la pena sempre ricordare a qualcuno

I'm your dog, but not your pet.


I know but I don't know, Blondie, canzone per il giorno.