Dovete uscire, il mondo vi chiama. Forse vi mancherà, come a
me, la stanza segreta in cui trovate pace. Eppure ce n’è una sempre con me.
E’ la cella solitaria cantata da santa Caterina da Siena, è
la camera del cuore come la definisce a lei riferendosi san Francesco di Sales.
Un luogo dove poter sostare. I genitori della santa – ricorda il mio patrono –
le avevano tolto ogni comodità per non lasciarla pregare e meditare; lei
sopperì in questo modo.
Con la mia tecnica del sacro-profano, penso con un sorriso
alla camera segreta nella scuola di Harry Potter; bisogna focalizzare qualcosa
che vogliamo intensamente, che ci fa bene, e la sua porta si schiude. Solo a
noi.
Così il mondo ci può assillare. Ma come faceva la santa e
come riporta Francesco, “non ne soffriva alcun danno, perché si chiudeva nella
sua cameretta interiore”.
Buona sosta a tutti
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