martedì 1 maggio 2012

Umberto il profeta del lavoro



Anche ai più recalcitranti è rimasto impresso “Primo maggio su coraggio”. Già questo incorona Umberto Tozzi il profeta del Primo Maggio. Ce lo cantava qualcosa come 30 anni fa, che avremmo avuto bisogno di una robusta dose di coraggio: merito anche di Bigazzi, va bene, comunque ha visto lungo.
Ieri però ascoltavo un vecchio cd e sentivo come in diverse canzoni il lavoro vibra, e ahimè ci lascia. Un mondo distante, e il canto che mi ha più colpito è “Dimentica dimentica”. Anche qui, fermarsi, profezia in corso.

Sento di “grida di operai” , ma dove sono finite? Il lavoro se ne va, e anche le aziende: o perché chiudono, o perché ormai sono state posizionate lontano dal cuore della città. Ottimo per l’ambiente, va bene, ma è come se il lavoro fosse stato isolato, per lasciarci in pace. E quando si spegne, non ce ne accorgiamo, finché non ci tocca.

Dimentica, dimentica. Il sospiro della madre che constata: più sfacchino per guadagnare qualcosa, più i soldi vanno via.

Mio Dio, questa canzone è uno specchio spezzato e mi rattrista. Dimentica dimentica, e il dispiacere scivola. Sarà così, profeta del lavoro.

PS. Caro amico K spero che tu stia facendo il Ponte, perché se mi leggi, non mi perdonerai mai.
Ma sì dai…

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