È facile amare Audrey Hepburn, un volto che cammina sulle punte e si ritrae a ciò che è eccessivo. È gioia respirare il profumo di una gentilezza e di un'eleganza innate, quasi stringerlo per un attimo con le mani, anche dopo 20 anni.
Non credo sia stato facile essere Audrey; magari mi sbaglio, ma mi resta sempre addosso un'ombra di malinconia dalla sua grazia. Perché naturale, non significa appunto facile. Perché il dolore è celato sotto pelle, quando ti nutri di discrezione. Perché se sei una creatura che vuole curare un poco il mondo, a partire dai suoi deboli, è inevitabile soffrire.
Audrey così presente, così inimitabile, come una medicina delicata di cui abbiamo bisogno più che mai.
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