C'è un amico che ha occhi grandi e azzurri, ed è buono con i bambini. Con gli arbitri e i tifosi avversari un po' meno - ma sempre civilmente - , ed è anche per questo che (ci) piace.
Quando guarda, io vedo che si prende cura del mondo, anche se cerca di non mostrarlo. Non dice una parola a caso e offre un sorriso, anche quando è immerso nell'ombra. Se soffre, preferisce rintanarsi nel suo guscio e io capisco, anche se lo imploro.
Io voglio bene al mio amico dagli occhi grandi e azzurri, che scherza e capovolge il mondo. Ma sa porgerti un mazzo di rose rosse con uno slancio così meraviglioso, che persino l'aria si commuove e le conserva un mese intero. Forse l'ha spiato mentre compie un gesto tenero verso un bambino, perché lui di chi è più piccolo si prende cura, sempre. E anche di chi si illude di essere grande.
Vorrei offrire io una rosa al mio amico e toglie ogni spina da quello stelo. La vita, però, non ce lo consente. Vorrà dire, amico mio, che la stringeremo insieme e divideremo le ferite.
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