Tra le immagini, le sequenze e le storie io ringrazio ciascun artista che ha cantato la Memoria. Ma condivido con Dado la predilezione per il film La lista di Schindler. Non è solo per la maestria di un regista.
È perché dare voce a questa storia incoraggia a dire no, a rompere schemi malefici. Schindler non era un uomo perfetto, non aveva un'esistenza impeccabile: nessuno ce l'ha. Era persino vicino al mondo nazista.
Ma quando ha visto la deriva, l'odio, il disastro, ha detto no. Schindler non era un supereroe, un santo. E per questo è un esempio ancora più forte, per ciascuno di noi. Si può dire no, si può rischiare per salvare una vita - e il mondo intero - usando la forza, l'astuzia, il coraggio.
Chi sia Schindler, lo riassume una parola. Non un brillante uomo d'affari o il marito migliore del mondo. Ma un Giusto, al quale dobbiamo essere tutti grati.
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