lunedì 28 gennaio 2013

Con le unghie biancoblù

La scorsa notte ho sognato una partita surreale. C'era un cielo sullo stadio, che non cedeva alla nebbia, così Giuseppe non ha dovuto accendere le luci. E mamma Wilma era tranquilla, ma la tradivano le unghie biancoblù.

C'erano ragazzi che qualcuno indicava come nostri avversari. Ma a noi sembravano specchi, perché dalle sofferenze  e dalle incertezze siamo stati plasmati in questi anni. Così abbiamo tifato anche loro, come se fossero i nostri giocatori.

C'era un buon Giorno che si è visto dal mattino: entrato e segnato. C'era una famiglia che si ritrovava come se nessuno l'avesse ferita in queste settimane. Ale e la sua mamma fiera, Giovanni e Sergio gemelli diversi con berretto impeccabile, Picchio in strepitosa forma canora. E c'era persino chi non c'era.

Se fosse una parola, sarebbe Pro Patria. Un fatto, pure.

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