Quando mi prende il piglio infantile o assassino, vorrei afferrare la gru semiaddormentata sul mio cielo. Stringere un ramo, sentirmi in giostra, io che guardo in cagnesco anche due metri di vuoto.
Un giro sulla gru per diventare leggera, un giro sulla gru fino a diventare un puntino. E da quell'osservatorio che tutto ridimensionare, lanciare una risata, che nell'aria si dilaterà fino a esplodere e raggiungere ogni angolo sulla terra. Non importa se sarà di gioia o di paura, perché i confini non importano su una gru semiaddormentata, lontana dalla terra.
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