Calpestati, ci sfioriamo la pelle e scopriamo di essere interi. Ci passano sopra e sembra che stiano ottenendo il risultato, facendoci passare per ciò che non siamo e infangando il nostro cielo, la nostra maglia. Neanche sanno dove siamo, tre quarti di questi giudici improvvisati.
Trasformandoci in un simbolo negativo, senza sapere, senza voler guardare davvero, possono ignorare il problema e non risolvere nulla in tutti i loro stadi. Nelle strade, nei cuori, tutto rimarrà uguale.
Calpestati, noi che abbiamo esposto e onorato tutte le bandiere del mondo. Più ci sbattono a terra, più alziamo la testa, però.
Non so come finirà, questa tortura. Ma non cambierà ciò che siamo, noi che abbiamo esplorato e ospitato ogni continente.
Nessun commento:
Posta un commento