Chi sa di poter contare su poche risorse, si deve mettere in cerca. Nel mio bagaglio un posto speciale è occupato da libri di grandi donne, e una è Santa Teresa d'Avila.
Più di una volta le ho chiesto aiuto nel cassetto. Forse perché mi ricordavo un cassetto più vasto e sacro, quello della chiesa in cui si facevano veglie notturne e risuonava come una sferzata di sicurezza in crescendo il suo "Nada te turbe".
Proprio in ricordo di quelle notti dolcissime, che si chiudevano poi in un pasto insieme verso l'alba, chiedo una deroga per la canzone della notte.
No os descuidéis.
Non lasciatevi andare. Così si conclude il canto di Santa Teresa per la vestizione di una sorella.
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