Entro in una pasticceria che conosco da una vita, o così pensavo. Caffè ottimo. Brioche splendide. Pasticcini e torte naturalissime e a volte hanno persino il vino che è la mia leggenda di una vita, raro e da meditazione massiccia.
Sul più bello, lui vuole condividere una gioia con me: bene, la mia seconda squadra ha vinto.
Io poso la tazzina: scusi, quando?
Lui: la partita di Coppa.
Io, con retrogusto amaro: partita sospesa per nebbia.
Al che lui insiste, per ridarmi il sorriso: è la mia seconda squadra, sa, la Lazio.
Io: qual è la prima?
Lui: la Juventus.
Pago il conto e osservo: ci rivediamo. Perché lei ha proprio i pasticcini buoni.
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