venerdì 17 maggio 2013

Se la notte non sta zitta

Se la notte non sta zitta, ma canta ubriaca di pioggia, tu lasciala in pace. Quella pace che lei ci regala sempre.

E se fa del male, tu non opporle grida, ma una preghiera in sordina. Perché chi deve sentire, lo farà e ci proteggerà.

Lei non ti ascolterà perché ha scoperto di avere una voce e non le importa se le viene dalla pioggia tanto accusata da noi folli uomini. Se la tiene stretta e se riesce, accenna persino un passo di danza.

Se la notte non sta zitta, tu rispettala, sopportala e potrai accorgerti di una meravigliosa notizia: lei, con il suo rumore costante, si sta comportando come noi ogni giorno: sta gridando di essere viva.

Buona notte, con la notte canterina

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