E' l'insulto più grave sentito ieri. Vònciu, e basta. Poi c'è il megafonocronista Ale che ha urlato indecente, perché è un signore.
Lo stadio resta l'unico luogo dove riesco a parlare dialetto senza difficoltà, perché non mi metto a tradurre stupidamente: esce dal cuore. E quando lo ascolto, nelle sue espressioni più colorite, mi sento una bambina che recupera qualcosa, una birbante forse.
Oggi di fronte a un'azione scorretta, ho sentito quel "vònciu". Sporco. Punto. E respiravo quell'aria pulita da ipocrisie e timidezze.
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