Sarò succube di questo cielo finalmente liberato, con le stelle che non fanno troppo le timide, ma nel giradischi (termine obsoleto, fa notare Arguta Paffuta, che probabilmente di obsoleto si intende) mentale risuona Blue Moon.
Suggestiva quest'immagine, di una richiesta rivolta alla luna, il viso triste come quello di chi sta ancora cercando. Ma quando il desiderio si è realizzato, il cuore si popola di sogni. E la luna ora è dorata, croccante come un biscotto, e profumata. (queste due ultime descrizioni sono da legare alla mia fame notturna, e non strettamente alla canzone).
Blue moon, un po' sbarazzina per non dichiararsi completamente romantici, canzone per la notte.
Nessun commento:
Posta un commento