Impolverati, da estrarre, ripulire, appoggiare sul piatto. Poi mi fermo: quella puntina malconcia ti ispira inquietudine.
Allora ti tiri indietro e scegli un altro giradischi immaginario. Lì le note danzano un ritmo a sé, così intuisci che è in atto qualcosa di speciale; lì nessuno può strapparle.
I dischi che non osi ascoltare, sono nella tua mente, a ogni giro più formidabili. Tu, ebbro di potere, dai il via all'orchestra.
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