Nel mezzo di un dialogo appassionato spunta la parola, la città Trebisonda. E ci guardiamo un po' spiazzati pensando: ma allora è per questo che si dice...?
Io sono una pigrona, ma il mio interlocutore è un colto scrittore. Improvvisamente, siamo entrambi felici come bambini, perché abbiamo capito da dove viene l'espressione perdere la Trebisonda, e l'abbiamo compreso da qualcuno che quel luogo conosce e ha motivi per amare.
Anche noi ci sentiamo come navi che sbirciano il punto di riferimento per non naufragare. E l'abbiamo trovato, questa volta.
Potere magico delle radici, anche per le parole.
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