martedì 24 aprile 2012

Come il cielo

So gridare tutta la mia rabbia, una o due volte al mese, poi ignorare tutto. So sprizzare uragani di tre istanti, poi mi tengo il mio sereno.

Il rischio è, sempre, che qualcuno scambi il sereno per debolezza: per questo forse l'anima si trasforma in un uragano, raramente, come promemoria istintivo di autodifesa. Devi far piovere di tutto, per chiarire il messaggio: ero tranquilla, non scema.

Come il cielo siamo noi. Sofferenti, sereni, sereni-variabili e tempestosi. Ci lamentiamo di lui, perché ci assomiglia.

Buon pranzo-giornata e meteo


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