Vi saluto con questa riflessione di don Carlo Gnocchi. Io mi
sento un piccolo muratore, a volte perso tra mattoni, acqua e attrezzi vari.
Però a volte mi giro e non trovo più nulla, oppure – nei casi meno drammatici –
ecco che il mio muro ha perso qualche pezzo.
Si è scatenato un temporale,
qualcuno ha fatto irruzione e ha preso a calci il mio innocuo muretto… Ma
anch’io ho un ruolo in tutto ciò.
Dice don Carlo (che mi scuserà se non lo chiamo Beato, ma
per me è don Carlo sempre): costruire non è tutto, bisogna difendere l’opera delle proprie mani.
Fermarsi, controllare, vegliare, non lasciarsi travolgere
dalla tentazione di dare per finita, o perfetta l’opera. Proteggerla. Magari
anche da se stessi.
ben detto! con la realizzazione di un' opera piccola o grande che sia non si può pensare che si concluda il nostro lavoro; le attività seguenti saranno la manutenzione straordinaria ma anche quella ordinaria, la verifica che questa sia sempre efficiente per la collettività .... o per noi stessi ...
RispondiElimina