sabato 28 aprile 2012

Non oggettivamente


Ogni tanto ripesco libri per trarre luce, finita in qualche cassetto. Da filosofa anarchica della scienza (Feyerabend e il suo Amore, tradotto in libertà, mio indiscusso mito) ho sempre avuto un atteggiamento ondivago verso gli scienziati.

Ne ammiro la costanza, la dedizione, l’intelligenza quando la mettono al servizio degli altri. Kuhn con le sue “rivoluzioni scientifiche” mostra però anche un modo di fare scienza, diverso dal mito. L’oggettivo, questo sconosciuto: lo credo nel giornalismo, come nella vita, e la scienza è vita.

Oggi cullo questo pensiero di Zichichi: “Il coraggio deve essere illuminato, non cieco. Illuminato di luce divina e di luce terrena”. E sottolinea: non può essere un caso che la Scienza sia nata da un atto di Fede. Il riferimento è a Galilei, e alla sua convinzione che ci fosse la mano del Creatore “negli oggetti volgari”. Nulla è volgare, sotto la luce.

Può assumere tanti volti e nomi, quella fede. Ma uno scienziato che si alza la mattina e studia, ricerca, si industria, mi trasmette una tenerezza e un orgoglio che non posso che vedere collegati a una forma di fede. Questo il mio pensiero. Non oggettivamente.

Buona, non oggettiva giornata

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