Non ci chiede mai il permesso di bagnarci fino al midollo o di stordirci di sole, di giocare con le foglie o di farci stringere tra i nostri brividi.
Lassù tutto viene decretato perché noi siamo spettatori, anzi magari ci prendono anche in giro, mostrando un segno che viene divorato dai nostri bollettini e poi ribaltandolo. Ci mettono alla prova, quelle correnti sottili, e ridono, e si fanno rincorrere.
Così sembriamo marionette, a dire il vero, più che spettatori. Ma è una grazia: perché se abbassassimo la testa, se ne avessimo il coraggio, forse invece di seguire labili nuvole, riusciremmo a fare ciò che ci è consentito, vivere... scegliere, amare, gridare e respirare.
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