La cucina è un'arte e cerco di non metterla da parte. Con le trasferte quotidiane è diventato un po' difficile, ma almeno ho mantenuto un concetto fondamentale: mai sfidare le star in casa, meglio sviluppare strade alternative. Un po' per vigliaccheria, lo ammetto, un po' per quieto vivere, per ricerca di armonia. E poi se prepari qualcosa che gli altri non sanno fare, ovviamente ti sottrai a paragoni : gemellina turbina.
Intoccabile, per me è il risotto. La regina in casa lo fa da una vita, l'altro chef è specializzato: che cos'è, devo farmi del male? Allora mi sono specializzata sulla pasta, mi piace il pesce, soprattutto quello "povero" che faccio fatica a trovare in questo mondo di presunta crisi, e che invece è gustoso e fa molto bene: le sarde, come insegnava papà, ad esempio.
Vorrei recuperate tempo e volontà, vorrei vivere con persone meno brave ai fornelli. Soprattutto, vorrei che papà tornasse a visitarmi ogni domenica, entrando ed esclamando: Oh, dai che oggi almeno mangiamo qualcosa di diverso.
La mamma - giustamente - grugniva da brava cuoca, ancorata alle sue abitudini. Ma io, più alta di dieci metri, meditavo di aprire un ristorante. Altri giorni...
Ps: perché oggi invece mi sento dire, no dai che sei stanca cucino io, tu riposa? Amore o paura?
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