Tutti sanno cosa sia meglio per te. Tutti hanno idee precise su cosa chiedere, se non pretendere. In certi momenti, ti appare così, poi sfogli... Tanti.
Ciascuno sa cosa domandarti, cosa devi fare, come ti devi comportare, quando e dove devi andare. Si soffermasse, un momento soltanto, a chiederti: e tu? Tu che cosa vuoi? Che cosa sogni? Come stai, veramente, oltre il tuo sorriso?
Guai, a sorridere o a non picchiare i pugni. Perché poi tanti credono che vada bene così, che ciò che hai fatto, continuerai a farlo; che tu puoi essere usato e sputato. E sputato, a volte, sembra molto più accettabile.
Quando tutti pretendono, ti chiedono, ti tormentano, ti affliggono se non fai questo o quest'altro, senza neanche curarsi di capire cosa sia la loro vita (purtroppo a volte sembrano comprendere a stento la loro), non devi chinare la testa.
Devi alzarla. Devi tenerla su, fiera, sotto la pioggia e dire no. Non posso, voglio fare quest'altro, è giusto che io faccio questo ancora.
Non temere, se piangerai. La pioggia confonderà tutto, ma il tuo cuore sarà ripulito da tutta quell'arroganza e nelle ferite rivivrà.
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