Su una spiaggia che respira e prende corpo, immergo i piedi come i pensieri. Non possono essere pesanti, perché non affondano. E se osassi, potrei spingermi al largo, perché la spiaggia non mi abbandonerebbe come il mare. Lo inseguirebbe per fargli capire le mie esili ragioni.
Resta con me, meno fisso di un faro, e meno fragile.
Sulla spiaggia di Ayr spingo i pensieri, unici a sottrarsi ai timori. E sento che potrebbero persino correre avanti, fino a nuotare.
Man Was Made to mourn, l'uomo è stato creato per piangere. Lo dice il poeta, il bardo. E vedo le sue orme che guidano quelle incerte dei viandanti, sul lungo mare di Ayr. Il suo fermarsi a osservare un uomo vecchio e stanco, prima di rimettersi in cammino.
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