Con quella voce ruvida puoi cantare quello che vuoi. Ma l'immagine fresca di te, Rod Stewart, di questi contrastati tempi resta quella con le lacrime, neanche agli occhi: proprio plateali.
Un pianto sciolto, come quello di un bambino, per l'impresa Celtic. Un tifoso eccezionale, in un pubblico eccezionale. Roba da credere ancora al calcio, come alla musica.
Grazie, Rod, e auguri.
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