L'uovo quasi quasi non lo apro. Voglio schiuderlo a maggio e trovarvi una tigre immensa.
Questa Pasqua non può che essere anche tigrotta, per me. Un anno strano e speciale, nello stesso tempo. Sabato scorso premiavano il Gipo: quante pillole di saggezza ci consegna ancora, quanta fiducia ci trasmette quando lo incontriamo. Quell'ardore che ci accompagna e ci illumina.
Ma questa Pasqua tigrotta incalza per tutti voi che state facendo splendere la nostra maglia. Per ciascuno dei ragazzi che ci rendono fieri.
Dario... quanto tempo è trascorso, e tu sei sempre più abbracciato a questi colori. Sei il ragazzo che ruba i palloni per chiudere la partita come si deve se l'arbitro si attarda,ma sei anche la tigre che sa tirare su il morale a tutti e che è diventata così adulta. Una roccia. E Bruccio, cavolo, anche tu quanto tempo, e sei sempre più parte di noi. E voi, ragazzi, a partire dai più giovani al capitano che correte con noi e per noi.
e voi Amici, con i quali mi sento una tigre scatenata allo stadio, e che se sono impossibilitata a venire, sapete quanto friggo e mi tenete al corrente. Voi che mi serbate i posti, voi che sapete accogliermi con un abbraccio, voi che avete sempre un sorriso per la piccola Malu e le chiedete della sua mamma.
Una Pasqua tigrotta, è essere noi stessi, è essere Amici, in ogni sorte. E non avere voglia di fermarsi mai.
Auguri, tigri immense.
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